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Pagina:Trattato de' governi.djvu/15

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xvi avvertenza

vivente tenuta molto occultamente, a segno che solo da’ suoi nipoti, che ogni altra cosa pensavano, fu per avventura ed impensatamente trovata in uno scrittoio con alquante carte malconce ed andate male per esservi sopra piovuto. Questo originale di un carattere minutissimo con molte postille, aggiunte, rassettature e cancellamenti di mano del medesimo, cosa veramente preziosa e degna, fu da’discendenti donata cortesemente al principe cardinal Carlo de’ Medici forse trent’anni sono. Dal qual originale ne erano già uscite alcune copie, e fra l’altre una, che fu delle più corrette e migliori, n’ebbe Orazio Tempi, gentiluomo, grande amatore delle memorie della sua patria ed al quale abbiamo obbligo che non sia perita la storia di Benedetto Varchi che restava sepolta in Torino fra le seritture dell’arcivescovo del Pozzo, appresso i suoi eredi, ed oggi detta copia la possiede il senator Leonardo Tempi suo nipote. Compose anche detto Bernardo Segni un discorso volgare sopra i libri dell’Anima di Aristotile, che da Giovanbattista sno figliuolo dato alla luce e fatto similmente stampare da Marescotti in Firenze nel 1583, dedicato al granduca Cosimo I, dopo la morte di Bernardo Segni suo padre, la quale seguì in Firenze l’anno mdlviii, essendo nato l’anno mdiv. Fu sepolto in Santo Spirito, nella cappella di San Lorenzo e San Bernardo del suo ramo della famiglia de’ Segni posta dietro al coro fra le cappelle degli Antinori e de’ Corbinelli. »