Pagina:Trattato de' governi.djvu/319

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Ma negli stati ottimati si fanno le sedizioni, parte per essere pochi li partecipanti degli onori. Il che si dice essere medesimamente cagione di rovinare gli stati dei pochi potenti, per essere lo stato degli ottimati in certo modo stato di pochi; conciossiachè nell’uno e nell’altro stato pochi governino; contuttociò e’ non governano pochi nell’uno stato e nell’altro per un medesimo rispetto, sebbene e’ pare, che lo stato dei pochi sia stato d’ottimati. E la mutazione di tali stati pare di necessità, che intervenga dove è un numero di cittadini astuti, e assai simili alli virtuosi, siccome sono in Sparta li cittadini chiamati Partenî, che tali erano simili ai buoni, i quali furono mandati ad abitare a Taranto, per essersi accorti li Spartani, che egli insidiavano alla republica.

E mutansi ancora tali stati o quando certi di loro, che sieno grandi, sono disonorati, e non sono da manco in virtù, che gli altri, che hanno gli onori, come fu Lisandro dai re, o quando infra loro uno, che sia animoso, non partecipa negli onori, siccome fu Cinade, che ai tempi di Agesilao congiurò contra gli Spartani. Ancora quando certi cittadini vi sono troppo poveri, e certi troppo ricchi, e di ciò ne sono cagione molte volte le guerre, e questo intervenne in Sparta nella guerra in Messina1. Il medesimo ci si manifesta per la poesia di Tirteo poeta, chiamata la buona legge2, perchè alcuni cittadini allora essendosi ridotti al poco mediante

  1. Messènie.
  2. Eunomia.