Pagina:Trattato de' governi.djvu/92

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Ma in Candia non interveniva mai uno accidente simile, di che forse fu cagione la vicinanza di quelle città. Le quali avvenga che l’una con l’altra facessino guerra, con tutto ciò non porgevon mai ajuto alcuno ai ribegli per non esser tal cosa utile ancora a loro; che avevono ancora esse gli chiamati Pericci. Ma gli Spartani avevono i vicini tutti per nimici, come eran quei d’Argo, di Messina, e quei d’Arcadia. Ancora gli poveri sopradetti si ribellaron da prima da quei di Tessaglia nel tempo ch’e’ facevon guerra con gli Achei, coi Perrebii, e con quei di Magnesia lor vicini.

E certamente ch’egli apparisce se non altro questo almeno esser di troppa briga, l’aver a star sempre intento al modo, che tu abbi a tener nella conversazione di tai genti; perchè se tu gli straccuri e’ ti fan villania, e stimansi d’esser tuo pari; e se tu fai stentare lor la vita e’ ti pongono insidie, ed hannoti in odio. Onde è manifesto che a chi intervien questo non può trovar modo, che buono sia per conversar con simili.

Oltra di questo la vita delle donne licenziosa è contra l’intento di quella republica, e ancora è contra alle buone leggi di quel governo. Che così come l’uomo, e la donna è parte della casa, è ancor manifesto, che la città quasi in due parti si debbe stimar divisa; nel numero, dico, degli uomini, ed in quello delle donne. Onde in tutti quei governi, dove sta male la parte che è intorno alle donne, quivi parimente si può stimar che vi stia male la metà della città. Siccome intervenne in Sparta, dove il dator di legge volendo farvi la città sopportatrice delle fatiche, è manifesto che negli uomini e’ vi consequi questo fine; ma nelle donne straccurò egli questa parte, perchè elle vi vivono dilicatissimente, usandovi ogni specie di disonestà.

Onde conseguita necessariamente, che in tal