Pagina:Trattato di archeologia (Gentile).djvu/108

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64 Arte italica.

Fra le situle estensi va ricordata quella che dal possessore del fondo dove fu rinvenuta dicesi situla Benvenuti (ved. tav. 21, 1 e 11), ornata di tre zone di figure, con scene campestri e guerriere, e con serie di animali alati, che rammentano quelli dell’arte orientale e dei vasi corinzî. Un’altra situla ornata di zone animali è quella detta Capodaglio, ove sono cervi, colombelle, lepri seguentisi o affrontatisi, e che alle loro estremità, becco, coda, zampe, hanno per appendice dei cirri o ghirigori; in un lato di questa rappresentazione è aggiunta una figura umana vestita.

In questi primi saggi di disegno le figure animali già mostrano qualche vivezza e naturalezza di forme e di movimento, rivelando intelligenza della natura e sviluppo di disegno, mentre la riproduzione della figura umana è ancora rudimentale. Un medesimo modo d’ornamentazione s’incontra su piastre o placche di cinturoni, ora quadrangolari ora ovali; sopra centuroni, o panziere di lamina di bronzo, con disegni d’augelli e fiorami a zone concentriche, così pure su guaine di bronzo di coltelli, delle quali una porta nel mezzo una figura di guerriero. Il progredire dell’arte nelle sue prime applicazioni all’industria appare manifesto anche negli altri oggetti d’ornamento, nelle armille terminate a testa di serpe, nelle grandi fibule con catenelle da cui pendono piccoli strumenti da toletta, nelle collane di tubetti di bronzo dorato, di chicchi d’ambra, di corallo e di pasta di vetro (ved. per alcuni oggetti Atl. cit., tav. XI).

Oltre che ad Este troviamo resti del Terzo Periodo a Caverzano, presso Belluno, ove esiste una vasta necropoli euganea con traccie della civiltà etrusca ed orientale1.

  1. Ved. Ghirardini, Notizie degli Scavi, febbraio 1883.