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160 Arte etrusca.

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on sempre però si può dire che un dipinto di stile toscanico sia d’età anteriore ad uno di stile con influenza greca, giacchè o per condizioni locali o per individualità dell’artista, eravi un arcaismo di maniera, protratto oltre il periodo di suo naturale sviluppo, v’era la scuola dei pittori toscanici, che continuavano a lavorare nel proprio stile arcaico1.


III. — Ceramica etrusca.


1. — Osservazioni generali.


I vasi fittili di foggie e dimensioni variissime, dipinti a figure nere su fondo chiaro, giallastro, o rosso, ovvero a figure chiare e rosse su fondo nero, che uscirono dalle tombe etrusche, e principalmente da Vulci in gran copia, e che si raccolsero in luoghi dell’Etruria Settentrionale, ad Adria, a Marzabotto e nella necropoli della Certosa, come già si è detto2, sono prodotti di fabbriche greche, importati nell’Etruria, dove, come doni e funebre suppellettile, erano assai pregiati. Che tali vasi servissero ad ornamento è dimostrato dall’esser tuttavia nuovi, senza vernici interne che impedissero l’assorbimento dei liquidi, e spesse volte anche senza fondo. Importati in Etruria dalle fabbriche di Corinto, Atene, Egina, e più tardi da fabbriche italo-greche campane ed apule di Nola e di Ruvo,

  1. Intorno alla storia della pittura etrusca ved. Helbig, Ann. Ist. Corr. Archeol., 1863, pag. 336; Brunn-Helbig, ibid. 1866, 1870. Intorno alla policromia ved. Braun, Bollett. Ist. Corr. Archeol., 1841, pag. 2; Martha, L’art étrusque già più volte citata.
  2. Ved. questo nostro Manuale a pag. 78 e segg.