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— Voi credete che io faccia una bella vita. Non è mica vero! Vi giuro, sul mio onore, che io non ho mai un giorno di bene. Ma come dovrei fare a separarmi dai fratelli? Ormai da tanti anni stiamo insieme, e sono già troppo anziano. Ma Dio mi scortichi se nessuno di voi ci resisterebbe. Non ci credete? Ci resisto io, perchè li lascio fare come vogliono, e sono remissivo; anzi, dolce. Fanno di me come se fossi un ragazzo! È sempre stato il mio torto.

Egli aveva un’aria sincera e afflitta come quando si lamentava dei tormenti della gotta.

— Vedete: io vengo qui a giocare e a sorsellare un gocciolo di vino, perchè ho bisogno di distrarmi! Non ho altra consolazione. Dalla mattina alla sera, non ho altro svago. Mi si può rimproverare, dunque? E pare, secondo loro, che io sia un essere spregevole; uno che non è buono a niente. Come se fossi incastronito.

Ma io l’ho specie con Giulio, che è responsabile di tutti i nostri affari. Non

Tozzi. Tre croci. 7