Pagina:Tre croci.djvu/128

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Ma il suo dolore, che doveva sopportare da solo, si fece più vivo; con un’acutezza felina.

Niccolò rispose:

— Ti garantisco che non perderò mai il mio appetito. Se, stasera, avessimo una mezza dozzina di beccacce arrosto, io pulirei anche gli ossi. La soddisfazione di farmi stare male non l’avrà mai nessuno. Alla bottega sarei il primo io a darle fuoco! Perchè te la, vuoi prendere, Giulio?

— C’è bisogno che tu mi metta coraggio? Io non mi son mai sentito galantuomo e leale come ora! Mi sembra di non avere più nulla da chiedere; nè agli uomini nè a Dio. La mia volontà consiste appunto nel rendermi conto del mio tracollo. È una specie di orgoglio alla rovescia; ma sempre orgoglio. Ho fatto di tutto non per essere un signore, perchè non sarebbe stato possibile, ma per mantenerci quel che avevamo avuto da nostro padre. Se non m’è riescito, non è colpa mia. Nondimeno, mi prendo lo stesso la colpa; e voglio morire con più