Pagina:Tre croci.djvu/135

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— Un diecimila lire!

— E perchè?

— Siamo restati al secco.

Il cavaliere trasecolava e allibiva; e Giulio si accorse che, parlando, aveva dato il tracollo a tutto. Ma gli pareva già da un tempo incalcolabile e che fosse possibile rimediare. Stava per dire che non era vero, quando s’accorse che il cavaliere non aveva più nessuna stima di lui. Allora si raccomandò come un ragazzo, cercando di fargli credere che si trattasse quasi di un capriccio, di una necessità non indispensabile; quasi di un lusso. Gli premeva che il Nicchioli non sospettasse, e sorrise. Ma il cavaliere, addirittura di un altro umore, non dette retta a quel sorriso. Che gli era avvenuto? Non alzava più gli occhi e non aveva più voglia di parlare. Questo cambiamento sembrava pieno di conseguenze cattive. Camminava più lesto, come se non potesse stare più con lui. Era adirato? Era finita la loro amicizia? O sarebbe andato a informarsi alla banca?