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Pagina:Tre croci.djvu/44

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potrei nè meno mettere in bocca per biascicarlo?

Egli era gaio e festoso; e si mise a raccontare una delle sue barzellette. Ne sapeva sempre nuove; e allora rideva anche con lo stomaco, sussultando:

— Questa è bella da vero! Trovatene un altro che le scovi come me!

Anche Giulio rideva, ma a gola chiusa. Niccolò seguitò:

— Dio, come rido! Mi vengono perfino le lacrime agli occhi! Mi fa perfino male! Stanotte, la mia moglie s’è destata e m’ha detto: o che hai da ridere? Perchè mi ricordavo sognando di quella che dissi l’altro giorno. Ripetila anche a lui, Giulio! Le mie facezie bisognerebbe stamparle.

Ma divenne serio, perchè Enrico entrava in bottega. Era ancora assonnato e intontito; camminava tutto dinoccolato e cozzò nel banco dov’era lo scaffale dei libri.

— Oh, non ci vedo! Ho dormito male: c’era, sotto le finestre, il marmista che fa-