Pagina:Tre croci.djvu/67

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— Come ti devo ragionare io? Ti devo guarire io? T’ho detto di lasciarmi vestire in pace. Te lo chiedo per favore.

Ella, allora, andò in cucina; a preparargli la cioccolata. Egli s’affrettò a mettersi la giubba prima che tornasse.

Modesta non si sarebbe arrischiata ad insistere, ma la sua ansia le dette forza. E, portatagli la cioccolata in camera senza farlo andare in salotto, per essere soli, gli disse ancora:

— Io andrò oggi dal cavalier Nicchioli.

— Vai da chi ti pare!

Niccolò era ancora disposto ad essere mite, credendo che la moglie la facesse finita. Ma non si sarebbe sentito sicuro se non avesse pensato ai fratelli. Egli aveva il viso afflitto; e, pure di potersene andare, non gli importava che la cioccolata gli bruciasse la lingua.

— Tu, nonostante il bene che ti voglio e gli anni del nostro matrimonio, tenti di nascondermi quello che fai capire anche a guardarti. Bada che non è una celia!