Pagina:Tre tribuni studiati da un alienista.djvu/14

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xiii

semi-scienziati, che fanno della doppia mediocrità uno sgabello alla fama propria non solo, ma anche all’infamia altrui; ed è ovvio sentire presso costoro gabellate d’assurde e rivoluzionarie delle teorie, che presso molti scienziati di altri paesi hanno ormai diritto di cittadinanza. Nè vale il rispondere con libri che arrechino nuove esperienze, nuove prove; essi non hanno il tempo per leggerli, nè forse l’ingegno a capirli. Un bel accenno olimpico del capo non è egli più facile e — presso i molti ignoranti — più fruttuoso di un’opera intera?

E sono un manipolo di auto-apostoli muti, che, tenaci nel dogma, nel catechismo e più nella reciproca ammirazione, credono schiacciare ogni altro col peso del loro silenzio, od oppongono la loro lodata sterilità ai vostri volumi. Se essi non hanno creato, chi deve creare? Quando poi si degnano parlare, chi oserà porre in dubbio la loro sentenza?

Del resto, alla bufera tien dietro spesso la pioggia fecondatrice che ravviva e raddoppia i raccolti nella zona dalla prima distrutti, ed alla bufera che m’attende, malgrado le correzioni introdotte in questo libro, spero succeda il trionfo di alcune almeno delle idee da me spalleggiate.