Pagina:Tre tribuni studiati da un alienista.djvu/148

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Essi, sulle prime, non avevano altra insegna, altra scorta che il pedestre viator; non avevan manto nè sedia curule, anzi non avevan sulle prime pur un seggio nel Senato, alla cui porta dovean star in piedi; ma divenuti i suoi veri difensori, indipendenti dal potere civile, potevano fin mettere in prigione i magistrati, sospendere un giudizio, infliggere una condanna persino capitale; difendevano al cospetto pubblico l’accusato (jus auxilii); potevano, salvo il domandare l’auspicio e il farne fissare il giorno dal Senato, radunare i comizi, ottenerne deliberazioni, far cessare l’arresto di un debitore condannato; potevano citare a comparire davanti a loro qualunque cittadino, anche i consoli, e farli venire colla forza in caso di rifiuto; potevano, con un veto, sospenderne qualunque deliberazione.

Più tardi, studiate ed imitate le leggi di Solone, codificata quella grossolana pratica criminale e civile, che era infine null’altro se non la legittimata prepotenza dei ricchi e dei nobili, e resasi meno crudele per quanto conservasse le orribili pene pei debitori, ridottasi l’usura al 10 per %, si sospesero, come meno necessari, i tribuni, la cui intromissione pareva turbasse l’andamento dello Stato; ma e’ si dovettero ristabilire, salvo ad avere il solo diritto d’infliggere multe, e non più la pena capitale, e quello di nominare i pagatori o questori, il che li faceva entrare nella vera amministrazione. Poi ebbero un voto consultivo ed uno sgabello in Senato. Nel 620, per l’aumentata miseria, i Gracchi, patrizi diventati i più audaci tribuni, giunsero a strappare, con una specie di suf-