Pagina:Tre tribuni studiati da un alienista.djvu/197

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zioni per assicurarci dell’economia di una zuppa in un ospedale: intanto lasciamo dei cassieri senza cauzione, e per una zuppa che risparmiamo, teniamo in carcere otto, nove mesi un individuo non d’altro reo che di non entrare nei casellari di questa strana religione burocratica. Riempiamo, p. es., migliaia di risme di carta per avere poi una cifra mitologica di recidivi, che non giunge nemmeno al terzo del vero, e per farci credere diminuito il delitto quando è aumentato.

16. Clero. — Il Vaticano è il nostro eterno nemico, ma esso non si combatte colla militare strategia; egli ha la sua forza principale nel sentimento atavistico di conservazione d’ogni uso passato, troppo forte nella donna, nel bimbo, nel vecchio, ed in quelli che l’indebolimento mentale rende simili a loro. Combatterlo colla forza è creare dei martiri, aumentandone il prestigio e la forza.

Non v’è con lui altra guerra possibile che quella che viene dalla coltura più diffusa, come ben si vede nelle città in confronto alle campagne, in cui per la scarsa istruzione il prete comanda assoluto.

Vi sarebbe un altro lato in cui combatterlo, sebbene con maggior difficoltà: nella gerarchia, che ne fa un esercito compatto ed in assetto di guerra; chi sollevasse i gregari contro i generali ed il generale d’armata, promuovendo, come si è tentato, per poco, sotto gli auspici del Guerrieri-Gonzaga, l’elezione comunale del parroco, otterrebbe due grandi vantaggi, di rompere questa catena a noi così pericolosa e di rendere, col voto elettivo, nazionale un’armata potentissima e nemica.