Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/274

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[Guasto d’Atila.] Sette cento milla seguaci, al dir de’ Scrittori, condusse Atila; un Diluvio di ferocia, e di furore, che inondò, oltre altri Paesi, principalmente l’Italia, & il tratto trà l’Adda, e l’Adice, devastandovi, come nota Sabellico, Mantova, Cremona, Brescia, e Bergamo. Per cosa notabile singolarmente trà le Città d’Italia Roma si salvò da un tal Flagello, atterrito il Barbaro dalla Maestà del Sommo Pontefice Leone, come si disse. Per altro dal guasto, e spavento d’Atila riconosce Aquileia il suo Occaso: Venetia l’Orto.

[Atila per ove calasse in Italia.] Del resto l’Alpi Retie, ò Tirolesi, Passaggio di tanti altri Barbari, non s’hà, fossero tocche dal Ré Atila, qual, come uscito dalla Pannonia d’Oriental Germania, calò facilmente per il Friuli, ò Alpi Giulie. Ne’ Monti però vicini à Trento vive memoria d’Atila, per l’avanzo di que’ Barbari, che vi si ricovrorono dall’ultima strage. [Memorie d’Atila dove rimaste.] E trà gli altri Luoghi in Val’Arsa sotto Rovereto, Trambelenno, e Terragnolo parla da Hunno. Anzi è fama, che Atila stesso sia capitato in detta Valle; il che potria essere in qualità di profugo, non di conduttor d’Esserciti; stando, com’è, quel Passo troppo angusto.

[Guerra de’ Galli à Trento.] In tempo de’ Longobardi successero à Trento diverse Guerre. I Galli usciti di lor Paese sotto il Duce Cranicchio, penetrorono con grosso Essercito in Val di Nonn, Territorio Trentino; dove que’ Popoli ò sorpresi dalla forza, ò mal affetti à Longobardi, si danno à’ Nemici, loro rendendo Castel Nauno, Anagni, per nome antico.