Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/305

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se non Impresa heroica dalla mano, e cuore de’ suoi, ne in la de’ quali Virtù stà riposto il decoro di tutta Germania.

[Il Vescovo acudisce alla difesa di Trento, e come.] In tal guisa cercò il saggio Vescovo d’ammonire più tosto i Duci, che di riprenderli: d’incitar’ non irritare la lor Virtù. Per poi ovviar’ ad ogni pericolo, che potesse occorrere ò di sorpresa della Città, ò di scorreria, acudisce in dar tutti li maggiori ordini di provisione. Rinforza i Presidij di Castello; fà far le Stationi sù le mura, & alle Porte; mette Guardie al Foro; allestisce ogni apparecchio d’Armi, e Vettovaglie; ne tralascia cosa, che possa servir’a difesa della Patria, & libertà.

[Alemanni, e loro voci contro i Trentini.] In questo mentre i Tedeschi, che si trovan’al Campo senza combattere di molti giorni, fan correr voce: Li Trentini, ò per genio proprio, ò per altro interesse affettar la Vittoria de gl’Italiani, co’ quali hanno di già intelligenza. Non doversi perciò difender da Cesare una Città, che viveva partiale d’altro Prencipe. Essere cosa indegna, che un Essercito così florido d’Alemanni si tenga dì, e notte per Guardia de’ Trentini, che son Nemici. Doversi partire. Queste, & altre simili vanie spargono nel Campo i Tedeschi, per haver quindi ansa di levarsi, e con tal pretesto assalir’ essi Trento, e saccheggiarlo.

[Congiura notabile contro Trento.] In effetto partiti di conserva dal Campo, ritornano in Città, dove mostrando avversione à Trentini, si danno da se ad una vita gioconda, e senz’altro più seguir Marte, militano bravamente à Bacco, e Venere. Datosi poi la fede trà loro per il tal giorno, all’hora, & al segno concertato, risolvono esser tutti all’ordine, per metter