Pagina:Trento sue vicinanze 1836.djvu/29

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scopo? I furbi ipocriti sono conosciuti e detestati qui come in ogni altro paese dove la gente non è stupida. E stupidi perdio non siamo. E Lewald, che forse ne credea tali, potrà farcene presto testimonianza. L’interno del tempio (per tacere della sua facciata che non merita una parola) è assai regolare, e ricco di marmi nostrani che adornano le pareti, le loggie e gli altari. San Francesco Saverio, battezzante Indiani, quadro ch’è sul maggior altare, vuolsi che sia bene rappresentato, ed è creduto lavoro del nostro Pozzi, che dipinse la chiesa del Gesù in Roma.

Quella che si offre allo sguardo nell’uscir dalla chiesa del Seminario è contrada Larga, e la gran mole che sorge nel fondo la Cattedrale. Il nome della strada indica qual ella sia. Vi si reggono poche botteghe, perchè pochi dei suoi abitatori si applicano al commercio. Quivi è la casa del civico magistrato, che ha bisogno di essere ristaurata. In questa si conservano romane lapidi scritte, che interpretate con dottrina e retto giudizio dal nostro signor Conte Benedetto Giovanelli, con altre non poche da altri nostri dotti illustrate, valsero a mettere in chiaro assai punti rilevantissimi dell’antica nostra istoria. Vedesi