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120 carlo troya


Trivio: se per forza di guerra, o se per amichevoli patti, mi è dubbio. E si era insignorito non solo dell’antichissima cittá di Sarsina, ma eziandio di molte castella del fiorentino Chiaro Peruzzi, vescovo di essa e conte di Bobbio (1351). Però Firenze per mezzo dei suoi ambasciadori al pontefice, mosse gravi querele contro Ranieri II.

In quei medesimi tempi, Giovanni Visconti figlio di Matteo, essendo ei solo divenuto signor di Milano, deliberò di opprimere i fiorentini. Ranieri II della Faggiola segui le parti di Giovanni, ed accrebbe il suo nome con egregi fatti, dei quali è ormai soverchio il favellare. Conchiusa la pace in Sarzana fra Giovanni e i fiorentini nel 1353, Ranieri lí fu compreso nel trattato e sicurato nel godimento di settantuno castelli che formavano il suo patrimonio. S’ignora quando egli morisse: ma vivea tuttora nel 1356. Ranieri III, che fu figliuol di Francesco, infestava parecchi anni dopo le terre del vescovado di Sarsina; per le quali opere severi ordini contro lui sopraggiunsero nel 1375 dalla corte di Roma. I Faggiolani veggonsi rammentati nel 1400 in un’altra pace di Firenze col signor di Milano; essi erano ancora possenti e temuti. Nel 1404 Firenze spedi Iacopo Salviati negli Appennini contro gli libertini ed i conti Guidi di Bagno e di Montegranelli: a costui venne fatto di soggiogarli, e poscia egli medesimo tramandò ai posteri le notizie di tale impresa. Iacopo, in nome della sua cittá, perdonò a Paolozzo II della Faggiola, che tenea Selvapiana, confermatolo nel possesso di quella terra. Lo stesso Paolozzo II sottoscrisse indi la nuova pace che fu conchiusa nel 1419 tra i fiorentini ed il duca di Milano. E qui sembra che fosse affatto cessata la prosperitá dei Faggiolani, ai danni dei quali congiurarono da una parte i fiorentini, dall’altra i discendenti di Federigo di Monte Feltro, divenuti duchi di Urbino, che giá nel 1435 erano padroni del castello della Faggiola. Sigismondo Malatesta il tolse loro nell’anno stesso: acre contesa nacque per questo, e la Faggiola fu lungamente disputata con dubbie armi fino alla pace del 1459, nella quale Sigismondo la restituí ai duchi di Urbino. I fiorentini spogliarono i Faggiolani delle rimanenti loro castella.