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dei primi popoli barbarici 129


ambedue valorose; né Cesare le confuse, presso cui s’ascolta per la prima volta il nome de’ Germani, e l’altro dei daci, col quale i romani presero ad additar particolarmente il popolo de’ geti. La religione, il pontificato, la gerarchia, l’arti, le lettere, l’architettura de’ geti e l’osservanza loro verso i re furono ignote fino all’ottavo secolo in Germania; ma quello che maggiormente scompagnava le due stirpi era l’uso del guidrigildo, proprio della natura germanica, il quale appo i daco-geti s’aveva in orrore non altrimenti che presso i greci ed í latini; poscia s’aggiunsero il vicendevole odio e la mutua paura, che Tacito scrive aver separato la razza de’ daco-geti dall’altra de’ Germani. Un’alta fila di monti vieppiú le andava discostando.

Agevole riuscí a Cesare di sperdere il germano Ariovisto, capo della possente confederazione degli svevi; ma piú gran mole d’assai gli sembrò il combattere col daco-geta Berebisto. Immensi apparecchi facea Cesare contro quel temuto re, quando sopraggiunsero gl’idi di marzo. Non un Cesare, ma un Quintino Varo toccò per nemico ad Arminio, il quale trasselo facilmente negl’inganni; e non meno al valore che alla perfidia ed alla simulazione dell’amicizia i cherusci andarono debitori della germanica vittoria sull’aquile romane. Fu questo un de’ maggiori trionfi, per cui quegli s’ebbe gli onori d’un dio appo essi; ma non tardò il romano a far prigioniera Tusnelda, moglie di Arminio, ed a riconquistare le perdute aquile. Augusto pose il Danubio ed il Reno per insuperabili confini tra l’imperio e la Germania: questo timido consiglio, e la natura palustre delle immense lor solitudini salvò i Germani dal giogo di Roma, vietando alle legioni così di ritentare l’Elba, che altra volta fu tocca da Druso e superata da Domizio Enobarbo, come di fermare il piede sulle rive della Vistola; il che Cesare senza dubbio avrebbe voluto e saputo fare, se fosse venuto a capo de’ daco-geti e di Berebisto.

5. I longobardi, che prima viveano di qua dall’Elba, furono in Germania i compagni d’Arminio e di Maroboduo, re o capo de’marcoinanni: si ritrassero poscia di lá dal fiume verso il Baltico, donde la rinomanza del loro coraggio pervenne