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12 carlo troya


alla valle si vede il Conca, e sovra esso il ponte di Monte Cerignone: levando gli occhi, Monte Copiolo apparisce sul giogo vicino: torreggiano a settentrione la sommitá feltria di San Leo, a mezzogiorno quella di Macerata Feltria. E se nol vietassero i brevi Appennini di monte Tassi, ad oriente saluteresti Rimini e il mare. Dal 1228 fino a noi non è cambiato l’aspetto dei luoghi: ma oggi sono muti e deserti: e solo sopravvive la fama in bocca degli uomini del Monte Feltro, che un giorno in quei luoghi possente guerriero imperava.

IV. Guido di Carpigna del Miratoio era colui, che Dante lodò come dei piú gentili di quella etá (Purg. XIV, 98): suo fratello Ugone sedè sovente dei consiglieri di Rimini. Ma non così nel 1250 ebbe questa chiamato per podestá Malatesta di Verrucchio, i conti Faggiolani di Carpigna e tutt’i loro congiunti, riparati nelle loro fortezze imperiali, si serbarono alla vendetta. E giá in quel tempo, in cui veniva meno Federigo II (1250), nasceva di Ranieri della Faggiola Uguccione, che la sorte avea destinato a rilevar l’imperio in Italia. — Nel 1258 la sua famiglia comprò alcune terre dai conti di Montedoglio: perciò alcuno credè che Ranieri della Faggiola fosse di questi: nondimeno egli è piú facile il supporlo nipote o figliuolo di uno fra coloro che possedevano la Faggiola pochi anni dianzi. Ed in veritá quel castello compreso nel feudo imperiale di Carpigna direttamente dipendea dall’imperio: niuno senza la concessione dell’imperatore avrebbe potuto alienarlo e in altra guisa disporne. I conti di Carpigna, se anco avessero lor consentito le leggi dell’investitura feudale, non avrebbero voluto smembrare lo stato e concedere a straniero padrone l'una delle rocche loro piú forti, nell’atto che ritenevano il dominio di Monte Copiolo e di Monte Cerignone. L’amicizia dei Faggiolani coi conti di Carpigna e di Monte Feltro toglie che si credesse, avere il primo Ranieri per forza di armi conquistato la Faggiola: e poiché la terra dei Faggiolani facea parte del feudo stesso di Carpigna, poiché le due famiglie furono ghibelline, giova il pensare che alcun titolo d’ereditá ovvero di appannaggio as-