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scoppiarono tra Bonifazio ed il re. Intanto Federigo di Monte Feltro essendo capitano di Cesena, chiamovvi Uguccione, scudo e forza dei ghibellini (dicembre): e Bonifazio VIII, non ignaro di quello che tal guerriero potesse, inviò in Romagna Matteo Cardinal di Acquasparta (Parad. XXII, 124), imponendogli che non per arti di guerra ma solo di promesse o di esortazioni facesse di ritener nella fede alla sedia romana quei popoli altrove inclinanti. Cosi tra i rancori e le paure terminò in Toscana ed in Romagna l’anno si lietamente cominciato: infino al quale avea Dante leggiere cure impiegato nel poema votivo a Beatrice. Ma il giubbileo, allargato il lavoro, gli diè le forme che or vi si scorgono; il poeta lo assoggettò alla legge di doversi fingere avvenuto nel 7 aprile 1300 il principio della sua visione misteriosa: da questa legge, che non ruppe giammai, derivano le maggiori bellezze della Divina Commedia.

XV. Il nuovo anno 1301, l’uno dei piú tumultuosi dell’Alighieri, fu agitato dagli stessi odiosi dibattimenti che la seconda metá del giubbileo. I bianchi regnavano in Firenze: a loro si congiunse Pistoia, la quale scacciò i neri e guastò le lor case. Contrarie parti seguitò Lucca, bandito i bianchi e fra questi gli Antelminelli. Nel tempo stesso il Cardinal di Acquasparta procedeva si destramente in Romagna, che senza combattere indusse il popolo cesenate ad implorar perdono da Bonifazio si, che l’espulsione del Faggiolano e di Federigo di Monte Feltro ne segui per pubblico decreto, e il cardinale a gran pompa fu ricevuto nella cittá; di che poi gravissimo danno venne a Cesena.

Poco appresso morì Alberto della Scala in Verona, lasciando il luogo a suo figlio Bartolommeo. Da un’altra parte veniva in Italia Carlo di Valois, creato da papa Bonifazio conte di Romagna e paciere di Toscana. I bianchi non indugiarono a spedire Dante in corte di Roma: il quale invano allegò il pericolo d’invocare uomini di strania terra, ed invano che i bianchi erano guelfi e anch’essi dei vincitori di Campaldino. Carlo di Valois, preceduto da messer Musciatto Franzesi, ric-