Pagina:Troya, Carlo – Del veltro allegorico di Dante e altri saggi storici, 1932 – BEIC 1955469.djvu/50

Da Wikisource.
44 carlo troya


Per tali aderenze reso piú oltracotante Corso Donati, non dubitò di muovere cittadina battaglia (febbraio): e Firenze al tutto si sarebbe sconciata se tosto i lucchesi non fossero accorsi arbitri della contesa. Racquetato il romore, rimenarono la cittá in balia dei neri; ed ottennero che per pace desiderata si concedessero le passate offese all’obblio. La fama di siffatti sconvolgimenti, nunzia di speme, giunse a Dante in Verona; il quale giudicò non essere lontano il suo ritorno alla patria se il comune congiunto di lui e del Faggiolano avesse vinto con la forza dei bianchi di entro: ma la morte di Bartolommeo della Scala (marzo 7) costrinse l’Alighieri orbato dell’amico a partir di Verona. Il popolo pianse il migliore degli Scaligeri e contro il suo divieto l’amore pubblico pietosamente gli decretò i funerali; soave ricompensa delle virtú; trionfo non adulato dei buoni principi. Bartolommeo visse libero da ogni guerra, poiché tale non può chiamarsi l’essere stato forse liberale di alcune truppe ai confederati di Forlí nella spedizione brevissima del Mugello. Alboino della Scala, fratello di Bartolommeo, ebbe Verona; e di lá passò Dante in Bologna, fautrice ancora dei bianchi.

XXIV. Udito i casi di messer Corso, l’Alighieri fu rincorato dalla fama che pubblicò, aver Benedetto XI, amorevole padre, spedito il cardinale Niccolò Albertini di Prato a Firenze, per placarla coi bianchi e cessare infine la funesta discordia. Giunse il cardinale da Perugia, ov’era la corte; né poco prospera in principio procedé l’opera della pace. Dodici sindachi dei bianchi, fra i quali Baschiera Tosinghi ed alcuni dei Cerchi, ammessi nella cittá crederono di averne fermato i patti con messer Corso Donati e con Rosso della Tosa e dieci altri sindachi dei neri. Dubbio nome si procacciò messer Corso di stare nel mezzo fra le due parti, ed increbbe ad entrambe. Parve leggiadra cosa tra quei parlamenti di rappresentare innanzi al legato le sembianze dell’inferno in sul ponte della Carraia (maggio 1): di qui vanamente alcuno credè che l’esule avesse ritratto il disegno del suo poema. Infine le cose vennero a tale