Pagina:Turco - Canzone senza parole.djvu/147

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relle: — Non è che la stanchezza del viaggio, domani starà bene.

Erano loro, certamente erano loro e parlavano della mamma! Io tornai indietro, palpitante. Temevo che fosse indisposta, per l’agitazione cagionatale dalla mia presenza. Forse un minuto, alcuni minuti avrei potuto vederla.... Il mio desiderio si accrebbe fino al delirio, fino alla pazzia e senza pensare a nulla, senza riflettere che un’imprudenza poteva riescirle fatale, entrai follemente nell’albergo e chiesi della signora Adelaide Salgari. Dovevo essere così pallido che il portiere mi guardò stupefatto e mi rispose con un fare brusco ch’era arrivata in quel giorno.

— È in casa? chies’io tutto tremante.

— Le signorine sono uscite poc’anzi, ma la signora vi è...

— Sola?

— Credo, ma no, aspetti! c’è una visita: il commendatore de Rozas. Non riceverà certamente... se vuol lasciare il suo nome? — soggiunse egli squadrandomi con mal celata diffidenza.

— Tornerò domani — diss’io tristamente e me n’andai. Andai peregrinando per calli e ponti per campi e campielli, senza direzione alcuna, guidato soltanto da certi brani mirabili d’architettura che m’attraevano, quasi incosciamente, nelle penombre dei rii misteriosi.

Una serenata di mandolino e chitarra, una melodia in minore, piena di semplicità popolare e di