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trare... cosa strana in una persona così ragionevole e saggia. Doveva. sentirsi molto male... Difatti l’influenza si manifestò subito. Io volevo scriverle in quei giorni, ma la signora me lo proibì e io non insistetti sperando che fosse cosa di breve durata. Ma ecco sopraggiungere, ad un tratto, questa febbre con sintomi così gravi!
D’accordo col dottore d’Arvaz telegrafai a Pavia per avere un altro medico. Egli arrivò entro la mattina, approvò il metodo di cura, ma potè darci poche speranze. La giornata fu agitatissima, lo stato del cuore era allarmante, la febbre incalzava.
Sempre presente a sè stessa, ma priva di forze, Emilia non parlava che collo sguardo.
Verso le undici della notte volle baciare Alwine e ringraziarla delle sue cure.
Fräulein Frühman, sopraffatta dall’emozione, s’allontanò piangendo.
Io ero in preda a un’atroce tortura.
— Non merito un tuo bacio, Emilia, — balbettai — lo so, io non merito che il tuo disprezzo, ma ho tanto bisogno di sentirmi ripetere che tu mi perdoni ..
— Oh! — mormorò ella con voce debolissima — lo sai che t’ho perdonato, Curzio. Chi realmente ama sempre perdona...
Quante battaglie, quante lotte, la buona creatura, assetata di giustizia, deve avere sostenuto con sè stessa, per assorgere ad un sì alto grado di perfezione e di virtù!