Pagina:Turco - Canzone senza parole.djvu/356

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vertire l’efficacia del rimedio, la sentirà in seguito quando i nervi saranno sempre più avvezzi a cedere alla volontà. Continua bene, non è vero? — soggiunse egli poco dopo, porgendole un cordiale. La sua voce vibrava di ammirazione e di tenerezza.

— Sì, Rose, sempre meglio, grazie. Ho molto sonno, molto sonno... — E chiudendo involontariamente gli occhi, Manuela, placidissima, s’addormentò.


🞻 🞻 🞻


Era arrivato Francavilla, era arrivata Eva Antella col suo bambino, poi molte persone nuove. Ogni giorno venivano carrozze cariche di gente e di bauli, lo stabilimento non era mai stato così animato. Due piemontesi, mariti di signore ammalate, andavano organizzando grandi gite alpine nella valle d’Aosta, i più modesti invece si contentavano delle escursioni di poche ore, compensandosi colla frequenza di esse. Alla sera poi v’erano balli, concerti, trattenimenti d’ogni specie.

Non mancavano nè le inferme sentimentali che guariscono all’ora di cambiar vestito, e queste erano insopportabili a Rose, nè i corteggiatori poco sentimentali che facevano la cura per pretesto e che ad onta della sua naturale mitezza gli sembravano odiosi, ma sebbene, data l’occasione, egli non esitasse a manifestare certi principii d’intransigente rettitudine, la piccola cronaca mondana trovava