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— Era un’amabile inferma! — mormorò il giovine con un triste sorriso e ancora gli parve che Manuela rivolgesse a sua madre uno sguardo di preghiera. Ma la marchesa, approfittando d’un fragoroso applauso del pubblico che le permetteva di parlare più liberamente, continuò senza darvi ascolto:
— La gratitudine ch’io sento per lei m’obbliga a farle una confidenza, e a comunicarle il nostro segreto..... Manuela è fidanzata — soggiunse ella. sempre più piano — è fidanzata con Montemagno. Questo matrimonio appaga in tutto i nostri desideri. Sono certa ch’ella partecipa da buon amica alla nostra contentezza.
— Certamente! la ringrazio, marchesa, e me no rallegro! — balbettò Rose contraffatto.
Sul palcoscenico gli amanti, ripetendo il duetto, cantavano una melodia vibrante di passione. Manuela si volse per istinto, capì tutto dal volto alterato del giovine, e gli sorrise con una soavità dolorosa da cui traspariva insieme alla compassione gentile il rispetto profondo del suo segreto.
Il teatro applaudiva freneticamente. Un musicofilo entrò nel palco commentando- il duetto egli applausi. Rose s’alzò per congedarsi, poi sedette ancora: aveva una nebbia dinanzi agli occhi, un rumore confuso nel cervello, un palpito disordinata nel cuore. Gli parve che donna Cristina gli chiedesse quanto rimaneva, e lo invitasse a casa sua. Egli non rammentava bene che cosa avesse ri-