Pagina:Turco - La fanciulla straniera.djvu/22

Da Wikisource.
20 la fanciulla straniera


professore, io sento nell’intimo della mia anima che tutto finirà con la separazione. Troppe barriere ci dividono, troppe seduzioni ha il mondo... egli non può amarmi di quell’amore che vince ogni cosa.

Non si metta in allarme, carissimo amico. Il coraggio non mi manca. Saprò essere forte a tutto!

La mia vita qui Ella la immagina... è una vita attiva dello spirito, fra le cose belle, alternata con piacevoli riposi, in mezzo a una famiglia ospitale, fra abitudini di lusso e d’eleganza che mi erano ignote e che non mi seducono.

Non ho però dimenticato i miei bimbi, e mercè le di Lei preziose raccomandazioni, ho visto operare un idrocefalo e rifare a nuovo una gamba... Non ne parlai nemmeno qui in casa, perchè non sono cose ammesse da mia zia.

Presto tornerò alla solita modesta vita di studio e di lavoro.

È necessario per molte ragioni. Ella intanto mi scriva, le sue parole agiscono come un tonico sul mio pensiero. E si ricordi sempre della sua piccola, fida, riconoscente amica

Hannele.


Aveva appena finito l’indirizzo: “Professor Otto Heinselt, psichiatra — Berlino„ quando una voce flebile la chiamò più volte. Ella accorse al letto di Malvina, la trovò agitata, piangente.

— È partito Decio?... siedi qui, Aennchen, ascoltami... — mormorò la fanciulla — sentivo un po’ d’emicrania, è vero, ma non ci avrei badato... fu un pretesto per andarmene... vi era al ballo quell’ufficiale, lo sai... gli avevo mostrato una certa preferenza... si doveva ballare ancora... mamma mi fece delle osservazioni molto forti, mi ordinò di dire che ero stanca, che mi abbisognava un po’ di riposo... piuttosto di accondiscendere a questo, ho risolto di venirmene a casa... Poi, in carrozza, Decio mi ha sfoderata una predica... non sai quanto è rigido e noioso Decio! Vorrebbe ridurci come due automi!

— Non credevo che tu aspirassi a un simile matrimonio, dopo ciò che hai dichiarato iersera — disse Anna, ingenuamente.

— Un simile matrimonio?... ma io non ho mai pensato di sposarlo, Aennchen! — esclamò Malvina ridendo, suo malgrado, fra le lagrime — mi ci diverto, ecco! sarebbe un affare serio se si pigliasse tutto al tragico. Mi contenterei che non mi seccassero!

— E lui che cosa dirà? che ti giuochi della sua fiducia?