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Pagina:Turco - La fanciulla straniera.djvu/24

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22 la fanciulla straniera


— Non saprei... fin qui non ci ho aspirato. Amo la mia via.

— Sei diversa anche in questo dalle altre fanciulle.

— Perchè?

— Se la tua sensibilità esterna ti tradisce, in fondo... ti credo scettica all’amore.

— Può darsi... non vi è nessun rapporto fra l’immaginazione e la realtà; ma ciò non toglie che l’amore mi sembri una cosa divina — disse Anna impallidendo.

— Sognasti dunque?

— No, non sono una sognatrice. Non ho che meditato qualche volta come dovrebbe essere l’amico leale e fedele della mia anima.

— Mi ammetti nella confidenza?

— Oh Dio... non vorrei disgustarti... mi hai attribuito altre volte delle idee singolari!

— Sono pronto a tutto e ascolto...

— Io credo che sia molto difficile di trovare un vero amico per tutta la vita. In massima, ben pochi mariti lo sono... Non parlo degli uomini deboli, privi d’ogni alterezza, che si lasciano sopraffare dalla donna e che portano la catena d’un umile servaggio. Parlo di quelli che hanno sempre presente la loro superiorità.

— Non ti par giusto che conservino la coscienza di sè, dinanzi agli esseri gentili che sono chiamati a proteggere?

— Sai tu a che cosa serve loro, in massima, questa coscienza? sai che cosa cercano quasi tutti in noi?... ma forse ti dispiaccio con la mia franchezza...

— Parla, parla!

— Cercano un bel visuccio che sappia sorridere quando rincasano stanchi dopo il lavoro... o dopo... il diletto della giornata; una figurina che si muova con garbo, che vesta bene e lusinghi i loro occhi e la loro vanità, senza troppo compromettere la borsa; una brava massaia pratica di ordine e di gastronomia, o un’esperta padrona di casa che governi con arte il suo regno e faccia onore al casato; una testina ragionevole e limitata nelle sue aspirazioni, che non li infastidisca con vani sogni, ma sappia distrarli e divertirli all’occorrenza con le graziose e puerili sue ciarle...

— C’è dell’iperbole, ma in fondo... — disse il giovane sorridendo.

— Ti pare che basti? ah no, Decio, secondo me non basta. Essi dimenticano una cosa sola, ma essenziale! l’anima nostra che