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nemmeno guardarla e quando s’appressò l’ora del mio convegno fui costretto a partire, così senz’averle detto una parola.....

Una muta, una doppia angoscia era scesa sovra di me quando m’avvicinai, tutto tremante, all’albergo Danieli, per chiedere di mia madre. Balbettai colle labbra strette il mio nome, il mio falso nome, poi seguti, con passo mal sicuro il cameriere. Egli m° introdusse in un salotto ove regnava una semioscurità e abbagliato dalla luce della riva, entrando, non vidi nulla. A.spettai un minuto, indi una porta s’aperse piano e una figura di donna apparve nel vuoto, colle braccia protese. To mì precipitai follemente entro quelle braccia e, per la prima volta, gustai l’ineffabile dolcezza dei materni baci... Oh! quel divino momento non fosse mai trascorso l...

Ella sedette, mì chiamò a sè dappresso e ci guardammo l’un l’altro con intensità.

Il mio sguardo, ormai avvezzo a quella penombra, distinse chiaramenteil materno sorriso... Mia madre era una donna piccola, delicata, gentile d’aspetto:mi sembrò ancor giovanissima. Un’aureola di capelli circondava lo squisito ovale del suo volto, ma quei capelli erano rossi, d’un fulgido colore tizianesco, e, nel ritratto, appari vano biondi e biondi me l’aveva descritti Gozzoli. Me l’ero immaginata bionda la mamma, e quella chioma fulva mi faceva un senso stranodi meraviglia, mi distraeva quasi della mia muta adorazione. Ci guardavamo ancora tenendoci per le mani, ma io mi sentivo così agitato dalla gioja, che temevo, ad ogni istante,divenir meno fra le sue braccia. Merano saliti dal cuore alle labbra i più dolci nomi dadirle, a conforto del turbamento che, non senzauna segreta pena, da lei m’aspettavo, ma ella non era punto smarrita, e dinanzi ad una tale sicurezza non potei che balbettare singhiozzando:

-— Mamma, mamma oh mamma!

Ella mi considerava attentamente, mi esaminava anzi e disse:

— Seicresciuto bene, Mariano... soltanto un po’ magrino, un po pallido...

— Io sono felice di trovarla così fiorente, mamma, m’aveva tanto parlato di lei, quel cuor d’oro di Gozzoli... e 10 avevo tanto pensato e sognato e sospirato, oh sì, pazzamente sospirato questo momento!

— Sentivi la gran voglia di vedermi, povero ragazzo... e anch’10 sai lo desideravo sempre, ma è così difficile, così pericoloso per me... sono segreti gelosi da custodirsi... Io non posso mai allontanarmi sola da casa e guai se i miei figli sapessero...

Quelle parole «miei figli», che, scritte, m’avevano fatto tanto male, pronunziate, mi trafissero, ma risposi subito:

_ Ohnon tema, mamma,ionon abuserò dinulla,ionulla tradirò... malascisoltanto che la vegga, che la contempli, un poco... mamma, adorata mamma!

Ella mimise una mano dolcemente sulla fronte. Oh l’infinito benefizio di quella carezza!

Poi, spinto da un impulso irresistibile, 10 SOggiungsi:

— Vede... Gozzolinon l’aveva descritta bene... m’aveva detto ch’era bionda, e let...

— Kro bionda, rispose mia madre, sorridendo, ma quell’insipido colore mi stancava e mi tinsi i capelli... tutte lo fanno ora, Mariano, tu forse non lo sai... hai VISsuto sempre così ritirato, così lontano dalla società, sì vede anche dal tuo vestire che non ci sel avvezzo...

To mi raddrizzai istintivamente.

— Non è un rimprovero che ti faccio, caro ragazzo, figurati! devi avere così pochi quattrini! è una semplice osservazione, sal...

To la guardavo, molto sorpreso e all’improvviso mi parve d’intravvedere qualche cosa d’artefatto nelle sue gote, nelle sue ciglia, nelle sue labbra, in tutta la sua persona, insomma, che trattenni a stento la dolorosa esclamazione che mi sfuggiva dal petto. Ahimè! quelle labbra che m’avevano dato il santo bacio materno erano tinte, erano tinte!

— Che hai? domandò ella, che cosa posso averti detto di spiacevole?

— Nulla, mamma, nulla. Io sono un figlio del popolo e ignoro certe raffinatezze.

_ Ebbene Mariano, parliamo d’altro.

Dimmi dei tuoi stud, progrediscono?

— Lo spero, mamma.

Che cosa stai facendo ora?

Un quadro simbolico.

Su quale soggetto?

- E intitolato «Orfani».

— Come lo rappresenti?

_ In un modo strano forse... sono dei fanciulli perduti in un bosco selvaggio che raffigura l’umana vita...

Subito mi pentii d’aver detto questo e compresi d’essere stato crudele ma ella non mostrò alcun risentimento e rispose soltanto:

— Bada di non divagare troppo...