Pagina:Ultime lettere di Jacopo Ortis.djvu/106

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104 ultime lettere d’jacopo ortis.

del funesto istinto della vita sì che il mortale non cada sotto la soma delle tue infermità, ed ubbidisca irrepugnabilmente a tutte le tue leggi, perchè poi darci questo dono ancor più funesto della ragione? Noi tocchiamo con mano tutte le nostre calamità ignorando sempre il modo di ristorarle.

Perchè dunque io fuggo? e in quali lontane contrade io vado a perdermi? dove mai troverò gli uomini diversi dagli uomini? O non presento io forse i disastri, le infermità, e la indigenza che fuori della mia patria mi aspettano? — Ah no! io tornerò a voi, o sacre terre, che prime udiste i miei vagiti, dove tante volte ho riposato queste mie membra affaticate, dove ho trovato nella oscurità e nella pace i miei pochi diletti, dove nel dolore ho confidato i miei pianti. Poichè tutto è vestito di tristezza per me, se null’altro posso ancora sperare che il sonno eterno della morte — voi sole, o mie selve, udirete il mio ultimo lamento, e voi sole coprirete con le vostre ombre pacifiche il mio freddo cadavere. Mi piangeranno quegli infelici che sono compagni delle mie disgrazie; e se le passioni vivono dopo il sepolcro, il mio spirito doloroso sarà confortato da’ sospiri di quella celeste fanciulla ch’io credeva nata per me, ma che gl’interessi degli uomini e il mio destino feroce mi hanno strappata dal petto.

Alessandria, 29 febbraio.

Da Nizza invece d’inoltrarmi in Francia, ho preso la volta del Monferrato. Sta sera dormirò a Piacenza. Giovedì scriverò da Rimino. Ti dirò allora — Or addio.

Rimino, 5 marzo.

Tutto mi si dilegua. Io veniva a rivedere ansiosamente il Bertola;1 da gran tempo io non aveva sue lettere — È morto.

ore 11 della sera.

Lo seppi: Teresa è maritata. Tu taci per non darmi la vera ferita — ma l’inferno geme quando la morte il combatte, non quando lo ha vinto. Meglio così, da che tutto è deciso: ed ora anch’io sono tranquillo, incredibilmente tranquillo. — Addio. Roma mi sta sempre sul cuore.


Dal frammento seguente, che ha la data della sera stessa, apparisce che Jacopo decretò in quel dì di morire. Parecchi altri frammenti, raccolti come questo

  1. Autore di poesie campestri.