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174 DISCOR::0 SUL TESTO DLL POEMA DI DANTE.

con l’attender corto ’, i guelfi foggiarono documenti e soscri- zioni di nomi e congiure, e fecero contro a’ ghibellini una legge, chiamata iniqua e perversa da chi la lesse, ed è storico spas- sionato ^ ’, accusarono Dante e altri molti; lo giudicarono as- sente; lo condannarono d’estorsioni e baratterie ’, e gli rapi- rono il patrimonio e l’onore a impedirgli ogni autorità di con- siglio su la moltitudine,

Che a voce più che al ver drizzan li volti ^ ; E danno biasmo a torlo e mala voce *:

e diffamando, fanno mal giudicare agli altri; onde egli andavo, per l’Italia mostrando contro sua voglia la piaga della fortuna che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata *. Queste doglianze erano a lui suggerite dal dolore profondo e perpetuo.

XXXIX. 11 significato di voce per fama civile, o in bene o in male, è tuttavia popolare ne’ dialetti d’Italia. Rimane per avventura delle grida con le quali le leggi e i decreti de’ tri- bunali si bandivano su le piazze; e quando i vocaboli serbano indizj di costumi antichissimi , non è mai da contendere al- l’opinione de’ contemporanei ’. Inoltre, i principi giusti e i forti guerrieri nel Poema sono di gran voce " — e la voce di Teg- ghiajo Aldobrandi dannato all’ inferno per laidi peccati doveva essere gradita nel mondo ’, perchè fu ottimo cittadino ’^; il Conte Ugolino mori nella torre della fame quand’e&òe voce d’aver tra- dito ". I padroni del popolo per giovarsi efficacemente della crudele credulità democratica , offerirono a Dante perdono , a patti ch’ei confessasse la giustizia della sentenza di barattiere, in chiesa pubblicamente^*; ove poscia fors’ anche lo avrebbero assunto a quante corone di poeta avesse aspirato. Ma celebrità letteraria non redime ignominia cittadinesca ; anzi suole per- petuarla: e l’ignominia fu a Dante inflitta da giudici sedenti nel Consiglio Generale della Repubblica "; fu promulgata tre


I Inferno, XXVII, 7o, 8,, HO; XII.

? Leonardo Aretino, Vita di Dante, p;iff. xiv, edizione Gominiana.

3 Fama pubmca prabokdentk — et occasione Barateriarum iniqnnrmn, extorsionum et illicitornm lucrorum fuerint condepnali. — Dalla sentenza pub- blicata in più ìibn , e tutta intera dal Tiraboschi , al quale pare non impor- tasse di notare le prime tre parole.

4 Purgatorio, XXIV, 121.

5 Inferno, VII, 93.

6 Convito, pag. 71.

7 Le note al verso 42, Inferno, XVI, ediz. Padovana; e Paradiso, XXV, 7, ediz. Fiorentina.

8 Paradiso, XVIII, 32.

9 Inferno, XIV, 42.

10 Inferno, VI, 7«-8l.

II Inferno^ XXXIIl, 85.

12 Boccaccio, Vita di Dante, pag, ?6, ediz. Parma; e la lettera qui appresso.

13 Lata, promtntiata, et promulgata fiiit dieta condepnationis summa,per dictum Canlem Polestatem predictum prò Tribunali scdentem in Concilio Gemrali Givi- talis Florentie. Su la One della Sentenza.