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SUL TESTO DEL POEMA DI DANTE. 183

sieri trasfusi per avventura nella Commedia dal libro di Globe. Intendo che un uomo dotto seppe vederne di molti : ma quei che stimano « dimostrata la analogia e la molta somiglianza » tra il sacro libro di Giobe e il divino Poema dell’Alighieri ’ » - accrescono, temo , la folla delle congetture affermate e dis- dette in pochi anni ; e che cozzando fra loro, traviarono dalla sorgente e dal corso di tutto il Poema.

XLYIII. Comunque intendesse la rnilizia di Giobe, il Poeta tenea di continuo i pensieri alla missione divina di Paolo: Bonus miles Christi - militans Deo - secundum praecedentes te in prophetias %t milites in illis honam miHtiam - Noli negli- gere gratiam quae in te est, quae data est tihi per prophetiam cum impositione manuum ~ resuscites gratiam Dei quae est in te per impositionem wanuum ^. -

Sì che se buona stella, o mij^lìor cosa,

M’ ha dato il ben eh’ io stesso noi m’ invidi’.

Forse qui pure , alludendo nel suo segreto alla consecrazione per le mani di san Pietro, annodava la miglior cosa fra gli enigmi forti ch’ei spera vasi di vedere sciolti tosto da’ fatti *. I fatti non gli sciolsero mai; onde anche in questa sua speranza di coronarsi d’ alloro , e in cento allusioni diverse , spesso in lungo tratto di versi altro addita e altro mira. Le lodi alla sua visione, e alle celesti rivelazioni ch’ei n’ebbe, e al lavoro che PER MOLTI ANNI HA FATTO MAGRO il figliuolo della Chiesa Mi- litante, sono tutte ispirate dalle parole : Si gloriari oportet, ve- niam ad visiones et revelationes Domini - et ego gloriahor - in labore et aerum.na, in vigiliis multis, in fame et siti, in jejuniis mìiltis i in f rigor e et nuditate ^ - che altrove indicò più da presso :

sacrosante Vergini.’ se fami,

Freddi e vigilie mai per voi soffersi «.

La profanazione d’ immedesimare immagini , dottrine e deità pagane e cristiane fu attribuita al quidlihet audendi assentito pur troppo, non a’ poeti - che di si fatte licenze non curano tanto né quanto - bensì a’ dottori di poesia si che possane ricantare precetti, ed interpretarli a lor beneplacito a dare ra- gione sommaria di tutto. Con discorso men pedantesco, il Gra- vina, e Merian, ed un uomo letterato vivente % ed altri per avventura che io non so , hanno osservato la mitologia nella


1 Opere del p. Evasio Leone, voi. I. -- Leti, dell’avv. Giordani presso gli Edi- tori Padovani, voi. V, pig. 329.

2 Timoth., Secunda, li, 3-4. prima, I, 18; IV, 14. Secunda, I, 6.

3 Inferno, XXVI, 23-24.

4 Purgatorio. XXX HI, 49-0,

5 Connth., Secunda, XII, I; XI, 18, 27.

6 Purgatorio, XXIX. 37.

7 Vedi le opinioni dello Scolari intorno a Minosse, presso gli Editori Pado- vani, Inferno, v. 1-6.