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capitolo nono. | 185 |
intorno alla gabbia a osservarlo e a fiutarlo, spalacando gli occhietti vivaci.
— Ben venuto! — dicevano nella loro lingua Ragù e la Caciotta.
— Ben trovati! — rispose il forestiero.
— Sei parente dei topi di scuderia? — chiese Moschino, che si ricordava del povero sorcio ucciso dal gatto davanti a’ suoi occhi.
— No: vengo dai tetti, io.
— O perchè sei tutto bigio, mentre io sono tutto bianco? — domandò quell’asino di Bellino, con la bocca aperta come davanti a un fenomeno.
— Son bigio perchè Dio mi ha fatto bigio — rispose l’altro, con tono di rincrescimento.
— Vedi che ti ho dato un buon consiglio? Ormai sei accettato — sentenziava Dodò.
— Grazie, bello mio, come t’amo! — mormorava la Lilia con tenerezza infinita.
— Son venuto per te, mia cara Liliuccia! — rispondeva lui.