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capitolo primo. | 15 |
è malato, dico la verità; ma quando è sano è il più bravo di tutti. Io poi gli voglio bene; lo castigo.... si sa...; ma gli voglio bene. —
Così dicendo, allungava la mano per carezzare il topo; ma questi spiccò un salto addietro, dimostrando il più gran terrore.
— Eh, là.... là.... diceva l’uomo cercando di ammansirlo. Là.... là.... che c’è? —
Il topino pareva sempre più selvatico; intanto la femminuccia lo seguiva, ponendo il proprio corpicciuolo d’un biancastro lurido tra quella mano infida e il musetto del suo disgraziato maritino.
— Non intendo che sacrifichiate nulla — disse la contessa Sernici al brutto individuo — vi compenserò bene della piccola perdita. Del resto, vedo che questo topo nè pure vi serve; e farete presto a sostituirlo con un altro. —
L’uomo insistè:
— Creda, signora, che quando è sano, e il più bravo. —