Pagina:Una famiglia di topi.djvu/60

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capitolo quarto. 51

mondo civile; giacchè la contessa Sernici aveva un’istruzione molto superiore, e studiava la letteratura con amore straordinario.

Ma non era certo il valore morale di quei volumi che potesse importare a Dodò. A lui piaceva innanzi tutto la mezz’ombra di quella libreria, che gli dava modo di dormire in pace; poi li stava tra un profumo vago di pelli e in mezzo al molle contatto de’ velluti, che gli andava a genio di molto. Era un topo d’un carattere quieto; tendeva a ingrassare come un padre priore; lasciava scherzare chi voleva: quanto a lui, gli bastava d’esser molto carezzato, di dormire come un ghiro e di mangiare. Questi erano gl’ideali della sua vita.

— Fortuna ch’è nato negli agi, quando la nostra infelice esistenza s’è cangiata in un paradiso! — diceva a volte la Caciotta a suo marito, vedendo Dodò placidamente accoccolato dentro la libreria o mangiare a tavola con un appetito formidabile.