Pagina:Una sfida al Polo.djvu/152

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146 capitolo xi.


— Io starò benissimo anche sotto la capote della macchina, — rispose l’ex-baleniere. — Buona notte, signori. —

Si erano già congedati dal capo e dall’angekok, i quali si erano pure ritirati nelle loro capanne.

Il canadese e lo studente, che si sentivano investire furiosamente dalle raffiche nevose, si ritrassero in fretta nel carrozzone, mentre l’ex-baleniere caricava tranquillamente la sua grossa pipa insensibile al freddo ed alle folate, mormorando:

— È questo il momento di mettermi ai servigi di mister Torpon e di mantenere le mie promesse. By-god!...

Diecimila dollari non si gettano via come se fossero sabbia.

Karalit mi aiuterà, corpo di una balena sventrata!... Se gli ho salvata la vita, mi deve della riconoscenza, e se si rifiuterà guai a lui. Dik è stato sempre un bel briccone, lo dicevano tutti i miei camerati ed in fondo non s’ingannavano.

Orsù, all’opera ed areniamoli qui!... —