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150 | capitolo xii. |
— Vanno a distruggere tutte le foche, le morse, le lontre, i narvali, i lupi, gli orsi bianchi e perfino i buoi muschiati che abitano le vostre terre ed i vostri mari.
— E perchè?
— Per farvi morire tutti di fame.
— Noi non abbiamo mai fatto nulla di male agli uomini bianchi.
— Dicono che voi siete dei ladri e che sterminate tutte le balene che si trovano in questi mari, mentre sono necessarie agli uomini bianchi per trarne l’olio occorrente alla illuminazione delle loro grandi case.
— E hanno mandata quella brutta bestia che brontola sempre!...
— Una bestia veramente terribile, amico, — disse Dik. — Tu l’hai veduta come corre.
— Va come le grandi raffiche.
— E quando corre a tutta forza piomba su tutti gli animali e li uccide col solo urto.
Capisci?
— Abbastanza, — rispose Karalit. — Sicchè distruggerà tutti gli animali che sono necessari all’esistenza delle nostre tribù?
— E non vi rimarrà altra risorsa che quella di tapparvi nelle vostre capanne e di lasciarvi morire di fame.
— E perchè tu, che sei nostro amico, hai accettato di guidare quella brutta bestia?
— Se mi fossi rifiutato il gran capo degli uomini bianchi mi avrebbe fatto bruciare vivo.
— Che cosa devo dunque fare per impedire che i miei sudditi ed i miei fratelli del gran nord muoiano di fame?
— Impedire ai miei padroni di andare innanzi e ricacciarli verso il gran sud. Tu hai abbastanza gente per costringerveli.