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battaglia in mezzo alle nevi | 167 |
Vi assicuro che si sta meglio al coperto.
— Volete una pelle di bisonte?
— Accetto, purchè sia in compagnia d’una bottiglia di wisky o di brandy.
— Vi preparerò un buon grog invece.
— Vada pel grog. Scommetto che ci starebbe anche Dik a vuotare un buon bicchiere in mia compagnia.
Ah!... Signor Gastone, che questi pessimi soggetti siano capaci di tormentarlo od anche di ucciderlo?
— Oh!... Non oseranno tanto. E poi non ho mai udito narrare che gli esquimesi siano crudeli.
— Io però ho letto una storia di certi pescatori di balene di razza esquimese che si divertivano a martirizzare i naufraghi di razza bianca.
— Una storia antica, mio caro Walter.
Lasciate che accenda la stufa e che vi prepari il grog. Intanto non perdete di vista l’automobile.
— Nemmeno un secondo, signore.
— A voi la pelle di bisonte.
— Benissimo: eccomi trasformato in un capo indiano in attesa d’un viso pallido da scotennare. Sarò il gran sakem Piede pesante o Testa d’aquila.
— Al diavolo!... — esclamò il canadese. — Si è mai veduto un giovanotto più allegro di questo? Se tutti quelli che frequentano l’Università di Cambridge sono tagliati così, manderò anche i miei figli in Inghilterra a tentare la corsa delle cento yarde od il gran salto.
— E farete bene, — concluse lo studente, avvolgendosi maestosamente nella gigantesca pelle di bisonte.
Era una vera notte da lupi polari. Il ventaccio non cessava di ululare attraverso la bianca pianura, rovesciando addosso al