Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
una sfida grandiosa | 65 |
— E voi, signor di Montcalm?
— Vi ho detto già miss, che partirò ed al più presto possibile per disputare al signor Torpon la palma della vittoria.
— Ah, la vedremo, mio gentleman!... — gridò il yankee. — Io spero di piantare lassù, fra il regno degli orsi bianchi, la bandiera degli Stati dell’Unione, prima di voi.
— Non siete ancora giunto al Polo, mister.
— Ci andrò, ve l’assicuro.
— Non contate su nessun aiuto da parte mia. Ci considereremo come nemici implacabili.
— Se io v’incontrassi, poichè io non partirò in vostra compagnia, e dovessi trovarvi morente di fame, non pensate che io vi dia una sola crosta dei miei biscotti.
— Meglio così, mister. Almeno ora so che non dovrò calcolare che sulle mie sole forze, ribattè il canadese.
— Nemmeno se vi vedessi fra le fauci d’un orso bianco, consumerò una cartuccia per voi. Ricordatevelo, signor di Montcalm.
— Va bene. —
Il canadese s’inchinò dinanzi alla giovane americana, la quale aveva assistito, impassibile, a quel battibecco, quasi come la cosa non le riguardasse, dicendole:
— Miss, ritorno a Montreal per prepararmi al grande viaggio, poichè conto di partire prestissimo per approfittare dei grandi freddi. Se cadrò durante l’impresa, qualche volta pensate a me. —
Ciò detto uscì bruscamente dal chiosco, seguito dal suo partner, il quale masticava delle bestemmie.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Due giorni dopo su tutti i giornali di Montreal e di Quebec 5. E. SALGARI ― Una Sfida al Polo.