Pagina:Vangelo di Nicodemo.djvu/49

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desti il venerdì a vespro, stando io in orazione il sabato a mezza la notte fu sospesa la casa da quattro angeli37, e vidi Iesù come un fulgor di luce, e per paura caddi in terra; e tenendo la mia mano, mi baciò, e dissemi: Non temere, Ioseph; guardami, e vedi chi io sono. E guardandolo, e’ dissi: Maestro Elia. E dissemi: Io non sono Elia: io sono Iesù, il corpo del quale tu seppellisti. E dissi a lui: Mostrami il monumento nel quale io ti puosi. E tenendo la mia mano, mi condusse nel luogo dove io lo seppellii, e mostòmi i panni ne’ quali io lo ’nvolsi: e cognobbi che lui è Iesù; e adora’lo, e dissi: Benedetto colui il quale è venuto nel nome del Signore. E tenendo la mia mano, mi condusse in Abarimattia, nella mia casa; e dissemi: Pace a te! per infino a quaranta dì non uscire della tua casa. Io andrò a’ discepoli mia.

Et avendo ogni cosa udito i principi de’ sacerdoti, e li altri sacerdoti e levi-