Pagina:Vannicola - De profundis clamavi ad te, 1905.djvu/123

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Meam serve ad integrare Ad te nel grido terribile e supplicante che si leva dai luoghi profondi, dal più profondo dell’abisso, dalla coscienza dell’Uomo.

Coscienza turbinosa e doviziosa, fatta di stasi e di mutamento, di riposo e di ansia, di serenità e di eccitazione, di ombra e di luce. Coscienza che ora dilaga, scorre, si slancia, vola, come sul cavallo della Valkiria, in alto, in alto, al di sopra dei mari, al di sopra delle valli, al di sopra delle foreste, delle montagne, delle nubi, nell’immensità profonda del cielo, tra i fischi del vento, tra gli urli dell’uragano, tra i guizzi del fulmine, tra gli scrosci della folgore, tra i ruggiti del tuono, tra lo scherno alto e feroce degli elementi nemici, scatenata sopra tutte le tempeste, a spron battuto, ebbra di vento e di gioia, cantando, gridando, giubilando; e ora s’addormenta come la Valkiria sotto l’insufflante bacio di Wotan, sopra una rupe cerchiata di fiamme.