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AL MOLTO REV. M. PIERO STVFA
SONETTO XXIV.
Indarno, Stufa mio, sperate, indarno
Tentate o tormi guerra, o darmi pace,
Mentre dal gran dolore afflitto giace,
4Ma non già vinto il Re dell’Arbia, e d’Arno.
A me, che tanto ognor mi struggo, e scarno,
Altro che lagrimar nulla non piace;
Non mai lo cor, non mai mia lingua tace,
8Nè però ’l men della mia doglia incarno.
Più tosto che lagnarmi, e sospirare
Per tanto alta cagion, con tal periglio,
11Fuss’io sasso in qualch’Alpe, o scoglio in mare.
Cortese è certo, e prudente il consiglio
Vostro, che nulla può mio duol giovare:
14Ma veggio il meglio, ed al peggior m’appiglio.