Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/196

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Fece parimente in Verona, quando prima tornò da Roma, il bellissimo ponte sopra l’Adice, detto il Ponte nuovo, che gli fu fatto fare da Messer Giovanni Emo allora podestà di quella città, che fu ed è cosa maravigliosa per la sua gagliardezza. Fu eccellente Michele non pure nelle fortificazioni, ma ancora nelle fabriche private, ne’ tempii, chiese e monasterii, come si può vedere in Verona et altrove in molte fabriche, particolarmente nella bellissima et ornatissima cappella de’ Guareschi in San Bernardino, fatta tonda a uso di tempio e d’ordine corinzio, con tutti quegli ornamenti di che è capace quella maniera. La quale cappella, dico, fece tutta di quella pietra viva e bianca che per lo suono che rende quando si lavora è in quella città chiamata bronzo, e nel vero questa è la più bella sorte di pietra che dopo il marmo fino sia stata trovata insino a’ tempi nostri, essendo tutta soda e senza buchi o macchie che la guastino. Per essere adunque di dentro la detta cappella di questa bellissima pietra e lavorata da eccellenti maestri d’intaglio e benissimo commessa, si tiene che per opera simile non sia oggi altra più bella in Italia, avendo fatto Michele girare tutta l’opera tonda in tal modo, che tre altari che vi sono dentro con i loro frontespizii e cornici, e similmente il vano della porta, tutti girano a tondo perfetto, quasi a somiglianza degl’usci che Filippo Brunelleschi fece nelle cappelle del tempio degl’Angeli in Firenze, il che è cosa molto difficile a fare. Vi fece poi Michele dentro un ballatoio sopra il primo ordine che gira tutta la cappella, dove si veggiono bellissimi intagli di colonne, capitelli, fogliami, grottesche, pilastrelli et altri lavori intagliati con incredibile diligenza. La porta di questa cappella fece di fuori quadra, corinzia, bellissima e simile ad una antica che egli vide in un luogo, secondo che egli diceva, di Roma. Ben è vero che essendo quest’opera stata lasciata imperfetta da Michele, non so per qual cagione, ella fu o per avarizia, o per giudizio fatta finire a certi altri che la guastarono, con infinito dispiacere di esso Michele, che vivendo se la vide storpiare in su gl’occhi senza potervi riparare. Onde alcuna volta si doleva con gl’amici solo per questo, di non avere migliaia di ducati per comperarla dall’avarizia d’una donna, che per spendere men che poteva vilmente la guastava. Fu opera di Michele il disegno del tempio ritondo della Madonna di Campagna vicino a Verona, che fu bellissimo, ancor che la miseria, debolezza e pochissimo giudizio dei deputati sopra quella fabrica l’abbiano poi in molti luoghi storpiata, e peggio averebbono fatto, se non avesse avutone cura Bernardino Brugnuoli, parente di Michele, e fattone un compiuto modello, col quale va oggi inanzi la fabrica di questo tempio e molte altre. Ai frati di Santa Maria in Organa, anzi monaci di Monte Oliveto in Verona, fece un disegno che fu bellissimo della facciata della loro chiesa di ordine corinzio, la quale facciata essendo stata tirata un pezzo in alto da Paulo San Michele, si rimase, non ha molto, a quel modo, per molte spese che furono fatte da que’ monaci in altre cose, ma molto più per la morte di don Cipriano veronese, uomo di santa vita e di molta autorità in quella Religione, della quale fu due volte generale, il quale l’aveva cominciata. Fece anco il medesimo in San Giorgio di Verona, convento de’ preti regolari di San Giorgio in Alega, murare la cupola di quella chiesa, che fu opera bellissima e riuscì contra l’openione di molti, i quali non pensarono che mai