Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/524

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copia d’acque, che vi saranno abbondantissime d’ogni tempo. È anco accademico, e molto in grazia de’ nostri prìncipi per le sue virtù, Giovan Bologna da Douay, scultore fiamingo, giovane veramente rarissimo. Il quale ha condotto con bellissimi ornamenti di metallo la fonte che nuovamente si è fatta in sulla piazza di San Petronio di Bologna, dinanzi al palazzo de’ Signori, nella quale sono, oltre gl’altri ornamenti, quattro Serene in su’ canti bellissime, con varii putti attorno a maschere bizzarre e straordinarie; ma quello che più importa, ha condotto sopra e nel mezzo di detta fonte un Nettunno di braccia sei, che è un bellissimo getto, e figura studiata e condotta perfettamente. Il medesimo, per non dire ora quante opere ha fatto di terra cruda e cotta, di cera e d’altre misture, ha fatto di marmo una bellissima Venere, e quasi condotto a fine al signor Prencipe un Sansone, grande quanto il vivo, il quale combatte a piedi con due Filistei, e di bronzo ha fatto la statua d’un Bacco maggior del vivo e tutta tonda, et un Mercurio in atto di volare, molto ingegnoso, reggendosi tutto sopra una gamba et in punta di piè, che è stata mandata all’imperatore Massimiliano come cosa che certo è rarissima. Ma se in fin qui ha fatto molte opere e belle, ne farà molto più per l’avenire e bellissime, avendolo ultimamente fatto il signor Prencipe accomodare di stanze in palazzo e datoli a fare una statua di braccia cinque d’una Vittoria con un prigione, che va nella sala grande dirimpetto a un’altra di mano di Michelagnolo. Farà per quel Principe opere grandi e d’importanza, nelle quali averà largo campo di mostrare la sua molta virtù. Hanno di mano di costui molte opere e bellissimi modelli di cose diverse Messer Bernardo Vecchietti gentiluomo fiorentino, e maestro Bernardo di monna Mattea muratore ducale, che ha condotto tutte le fabriche disegnate dal Vasari con gran eccellenza. Ma non meno di costui i suoi amici e d’altri scultori accademici è giovane veramente raro e di bello ingegno Vincenzio Danti perugino, il quale si ha eletto, sotto la protezzione del duca Cosimo, Fiorenza per patria. Attese costui essendo giovinetto all’orefice, e fece in quella professione cose da non credere. E poi datosi a fare di getto, gli bastò l’animo, di venti anni, gettare di bronzo la statua di papa Giulio Terzo alta quattro braccia, che sedendo dà la benedizione, la quale statua, che è ragionevolissima, è oggi in sulla piazza di Perugia. Venuto poi a Fiorenza al servizio del signor duca Cosimo, fece un modello di cera bellissimo maggior del vivo d’un Ercole che fa scoppiare Anteo, per farne una figura di bronzo, da dovere essere posta sopra la fonte principale del giardino di Castello, villa del detto signor Duca; ma fatta la forma addosso al detto modello, nel volere gettarla di bronzo non venne fatta, ancora che due volte si rimetessi, o per mala fortuna, o perché il metallo fusse abruciato, o altra cagione. Voltosi dunque, per non sottoporre le fatiche al volere della fortuna, a lavorare di marmo, condusse in poco tempo di un pezzo solo di marmo due figure, cioè l’Onore, che ha sotto l’Inganno, con tanta diligenza, che parve non avesse mai fatto altro che maneggiare i scarpelli et il mazzuolo. Onde alla testa di quell’Onore, che è bella, fece i capegli ricci tanto ben traforati, che paiono naturali e proprii mostrando, oltre ciò, di benissimo intendere gl’ignudi, la quale statua è oggi nel cortile della casa del signore Sforza Almieri, nella via de’ Servi. A Fiesole, per