Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/585

Da Wikisource.

“DEGL’ACCADEMICI 985

Piicipe cstérare l’aspertite popolo del suo tato desiderato Trisfo de So cu: ‘L’inuérione del quale; quatunq; andado egli in Alamagna a vedere l’altits.

Sposata far reueréza all’impialiss. Maslimiliano Cesare, etagl’altii augu/til’

fimi cognati, fuse daaltri cò gra dottrina, et diligéza ordinata, erdisposta, fi

puo dire n6dimeno che da pricipio fusle parto del suo nobiliss. ingegno; capace di qual si uoglia sottile ed arguta cofa: cò la quale chi esseguipoi, /erche della cazone fuil copositore dimostrar volse qlla morale opinione elpila da Daite; quadodice nascere fra i viuéti finiti errori: pcioche molti amolte cole opare mesi sono, a che n6 pare, che p naturaatti nati fieno; deuiadosi pil cò trario daq!le, a cui l’inclinatione della natura seguitrado, attifsimi esser pos “trebbero. Îlche di dimostrare anch’egli fi sforzò cò ciq; squadre di maschere che daciq; degl’humani da luireputati pricipali desiderij era guidate. Dal“l’amore cicè dietro acui gl’amati leguivano; et dalla Belleza copsa fotto Nar «cilo: seguitaro da qlli, che di. troppo apparir belli fi sforzano: et dalla Fama, che haucua p seguaci: troppo appetitosi di gloria; zetda Plutone denotite la Ricchezazdietro acui li vedevano i troppo auidi, etîgordi di esla, et da Bello na, che dagl’huomini guerreggiarori seguitata cra:; faccédo, che la festa squa dra, che le ciq; pscritte copndevazeta cui-tutte voleva, chefireferislero, tulle dalla Pazia guidara cò buona quarità defuoi seguaci anch’ella dietra: ligni& car voledo, che chi troppo, et corro all’iclinatione. della natura nepscrittide fiderij Sinmerge(che Sogni veraméte, et larue fono)vienead ellereivltimo dalla Pazia po, erlegato: et pò all’amorofo, come cosa di festa, etcarnesciale sca qsta opinio riducédo riuclta alle giovani done mostra, che il gra padre SONNO sfiacorutti i suoi ministri, etcopagni venuto per mostrarlorocoi mattutini suoi Sogni, che veraci sò reputati, etche nelle ciq; prime squadre (comesfi è detto)era t6presi, che tutte le pscritte cole, che da noi còtroa natu xa s’adopano, sò sogni; zcome fi è detto, & laruc da esler reputate, et pò a segui rare qllo a chela natura l’inclina cofortadole: par chein vltimo quasi cocluder voglia, che se ellead eslere amate p natura inclinate lì sentono, che n6 vo glino da questo natural desiderio astenersi: anzi sprezato ogn’altra opinione, come cola vana, et pazaza qlla fauia, & naturale, & vera feguitare fi disps ghino. Intorno al Carro del Séno poi, et alle Maschere, che qsto cocetto ad esprimere haucuano, accomodado, etp ornaméro mettendo alle cole, che io no al Sono, & a Sogni couenecuoli giudicate. Vedevali dunq; dopo due bellis fime Sirene, che îvecedi due Trobetti, e& due gra Trobe, innazi a tutti gl’al trifonado, pcedevano: et dopo duestravagati Maschere guidatrici di tutte F’altre, co cui sopra l’argétata tela il biaco, il gial!o, il rollo, el nero mescolado iquattro humoridi chei corpi c@posti fono fi dimostrava: & dopo il porta= tore d’ungrade, & roslo Vellillo di diuersi Papaueri adorno, in cuiun grap ‘Grifone dizinro eracon#treuerh, cherigirandolo dicevano. . Non solo Aquila équeRo, & non Leone: Ma l’uno, & Paltro: cosilSonno ancora Et humanaze& diuina ha conditione. “Si vedeva dico, come disopra s’è detto, ventrerlgioc6diss. Amore figurato

fec6do. che fi costuma, & meslo in mezo daunaparte dallaucrde Speranza,

«cheyn Camaleontein testa haucua, & dall’altra dal pallido Timore con |a fi telta