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966 TERZA PARTE

& nell’altra si ucdeva trasformatain una vecchietella sforzardi di perfuades realla temeraria Aracne prima, cheintale animale conuertità lFhaueésle, che volelle, senza metterli in prova, concedergli la palma della scientia delticamate; ficome con diuerlo sembrante si vedeva nellaterza. & ultima valoro famente uccidereil fnperbo Typhone, ‘Mainnanzi al Catro poi’con due grad’ali; 8& con honesto, 8& puroz& disciolto habito, sotto forma di giovane & # uiril donna si vedeva la Vertù camminare: diceuolmente in sua compagniahanendo, di palma inghirlandato, & di porpora, & d’oro risplendente il venerabile Honorezcon lo scudo, 8& con un astein mano; & cheduecTempij di sostener sembrava, nell’uno de quali, & in quello cioè, al medesimo Honore dedicato: parcua, che non sipotesle fenon piuiadell’altro della Ver tù trapassare; & accioche nobile, & diceuol compagniaa li fatte‘Maschereé dara fusle, parle, che alla medesima filala Vittoria di lauro inghirlandata, 8& con un ramo anch’ella di Palma in mano, aggiugnere si douesle. Seguivano queste la buona Fama figurata in forma di gionane donna, con due bian che ali, fonante una grandillima Tromba: & seguivacon un biico Caznuo loincollo la Fede tutta candida anch’ella, & con’un lucido velo, che le mas ni, & il capo, 8& 1luolto di coprirgh fembravano. & con loro la Salute, tencn tenella destra una taza: che porgerla ad un scrpente pareva, che uòolesse, & nell’altra una sottile, & diritta verga. ‘ Nemesi poi figliuola della Notte remuneratrice de buoni, 8& gastigatrice detei in virginal sembianza di piccoli Cerui, & di piccole Vittorie inghirlandatacen un Astedi Frassino, & con una taza fimilein mano si vedeva dopo costoro venire; con la quale la Pace uergineanch’ella, ma di benigno aspetto, con un ramo d’Oliva; & co un cie co putto in collo; prelo per lo Dio della ricNezyparena che accompagnato fifusle,; & con loroportando un vaso da bere in formadi giglio in mano, fimilmente si vedeva, & in fimil guisa venirela sempre verde Speranza; segui ‘ tata dalla Clemenza, sur un gran Leoneacaval posta, con un Aste nell’ue na, & con un Fulminenell’altra mano: ilquale non diimpetuofamente auué tare, ma quasi di uoler uia gettarlo faccuasembiante. Ma l’Occafione, che poco dopo a sela Penitenza hancua, & che da ler eslerecontinuamente percolla fembrava: & la Felicità fopra unasede adagiata, 8& con un Caduceo nel l’una mano, & con vn Corno di douitia nell’altra, si vedevan similmente ve nire. Erfinedevan feguitare dalla Dea Pellonia(che atener lontani i nimi ci è preposta)tutta armata con’due gran Corna in testa, & con unauigilanteGrù in mano, che su l’un de piedi fospela si vedeva (come è lor costume) tencre nell’altra un fasso; chiudendo con lei l’ultima fin della gloriosa Tor ma la Scienza, figarata sottoforma d’un giovane, chein mano un librozi& in testa un dorato Tripode, per denorar la fermeza, & stabilità va di portar fembrava. N + i‘

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