Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/609

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fiammeggiairano; parcua, che denotar voleslero ilsegno del piouosoOrione seguitavano fimilmentetre Vergini di diuersaetà di bianchidrappi adorne & d’Oliva inghirlandate anclrelle: figurando con esseitreordmidi Vergini, che correndo lolevano gl’arichi giuochi di Iunone rappresérare: hauédo pultimo in lorcopagnia la Dea Popalonia, in matronale, & riccho habito, co unaghirlida di Melagrano, & di MelislaTtesta; & con unapiccola mésa i mano, dacui tutta la pscritta acrca Torma li vedea leggiadraméte chiudere.

Carro iredicesimo di Nettunno \

A capricciolo, & bizarro, & bello sopra tutti gl’aliri ap partse poi il tredicesimo Carrodi NETTVNNO: es fendo di un grandiss. Granchio, che Grancevalo sos gliono i Venetiani chiamare, & che in fu quattrogra Delfini si posava coposto, 8& haucdo intorno alla base cheuno scoglio naturale, & vero sébrava, una infinità di marine conche, etdi spugne, erdi coralli, cheors

“natislimo, eruaghissimolo rendevano, etellendo da duemartini cavallitirato: sopra cai: Nettunno nel modo solito, ercol solito tridente stando si vedevain forma dibianchislima, er cutta spumosa Ninfa Lì moglie Salacia a piedizet come p compagna hauere. Mainnanzi al Carro fiucdeva ciminar poi il vecchio, et barbuto Glauco, tutto bagnato, ettutto dimatinaAlga, erdi muschio pienosla cui psona pareva dal mezo in giu, che forma di notare pescehaueflezaggiradosegli intorno molti degl’AlcioniVec cellietcò lui si vedeuzil vario, etinganenole Protheo, vecchio, erpié d’Alga ertutto bagnato ach’egli. Et co loro il fiero Phorci di reale, er turchina béda il capo cito, etcobarba, er capelli oltrea modo lighi, crdistesizportando p fe griodell’Impio, che hauuto haueva lefamose coloned’Hercolein mano: se guivano poi co le solite code, er co sonariBuccine due Tritoni, co quali pare ua, che1luecchio Eolo, tenére ach’egli i mano una vela, ervn reale scettro; et hauédo vn’accesafizma difoceitesta accopagnato si fuflezeslédo da quattro de pricipali suoiV éti seguitaro; zdal giovaneZefirocioè, co la chiomaercole variateali didiuersi fioretri adorne, et dal nero, etcaldo Euro, cheun lucido Solei testa hauea; et dalfreddo, etneucio Borcazet vltimaméte dal molle, et nubilofso, erficro Austro, tutti fecodo, che dipigner si fogliono cò le g5fiati guacie, et cò le solite veloci, er grad’ali figurati: ma i duegigati Otho, et Ephi alte di Nettino figliuoli, si vedevano couentéreméte dopo costor venireziut tipmemoria detl’esserftari da Apollo, etda Diana vccifizdi dinerle freccie te nt. etttapafsarret coloro co mé couenicza si ucdeva ucnire fimilméte due Arpie’, cò l’ufata faccia di dozella, cerco l’ufate rapaci brache, ceco l’usaro brut tiflimo vétre: Vedenasi fimilmére’legitiano Dio Canopo, p memoria dell’an ricaastutiausata dal Sacerdote cotroa Caldei, turto corto, et ritodo, ergtos sofigurato: er si ’uedena gl’alati, et giovani, et vaghi Zere, etCalaifigliuolidi Borea, co la cui virtu si cora, che gia furo del modo cacciate le brutre, e igorde

. Arpie plentte. veggédoli cò loro p vltimo cò il aurato vaso la bella Nîita Am

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