Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/77

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GIOVAMBATISTA ADRIANI.

dio di Cartagine, che ſe lo arrecò à grande ingiuria il ſecondo Africano, il quale conſolo l’haueua ſoggiogata; percioche Mancino ſtaua preſente, moſtrando al popolo, che deſideraua di intenderle coſa per coſa. e queſta publica corteſia, come noi dicemo ad ottenere il ſommo magistrato li fece gran fauore. Fu di poi molti anni l’ornamento della ſcena di Appio Pulchro tenuto marauiglioſo, il quale ſi dice, che fu di ſi bella proſpettiua, che le cornacchie, credẽdolo vero al tetto dipinto volauano per ſopra poſaruiſi. Ma le dipinture foreſtieri, per quãto io ritraggo, allora cominciarono ad eſſere care, & tenute marauiglioſe; quãdo L. Mummio, il quale per hauer vinta l’Achaia parte della Grecia, hebbe ſopranome l’Achaico, cõſagrò al tempio di Cerere vna tauola di Ariſtide; percioche nel vendere la preda, hauendo tenuto poco conto di molte coſe nobili, & vdendo dire, che Attalo Re l’haueua incantata vn gran numero di denari, marauigliandoſi del pregio, & estimando per cagione d’eſſo, che in quella tauola doueſſe eſſere alcuna virtu forſe a lui naſcoſa volle, che la vendita ſi ſtornaſſe, dolendoſene, & lamentandoſene molto quel Re. Et queſta tauola delle foreſtieri ſi crede, che fuſſe la prima, che ſi recaſſe in publico. Ma Ceſare dittatore dipoi diede loro grandißima riputazione, hauendo oltre a molte altre conſagrato nel tempio di Venere, origine di ſua famiglia, vno Aiace, & vna Medea, figure bellißime. Dopo lui Marco Agrippa piu toſto rozzo di ſimil leggiadrie, che altrimenti comperò da quelli di Cizico di Aſia due tauole Aiace, & Venere, & le miſe in publico, & egli ſteſſo con lungo, & bel ſermone s’ingegnò di perſuadere, acciò che ciaſcuno ne poteſſe prendere diletto, & che piu ſe ne adornaſſe la città, che tutte cotali opere ſi doueſſero recare a comune, il che era molto meglio, che quaſi in perpetuo eſilio per i contadi, & nelle ville de’ priuati laſciarle inuecchiare, & perderſi. Oltre a queſte poi Ceſare Agusto nella piu bella, & piu ornata parte del ſuo foro poſe due tauole bellißime, l’imagine della guerra legata al carro del trionfante Aleſſandro di mano di Apelle, & i Gemelli, & la vittoria. Dopo coſtoro, recandoſi la coſa ad honore, & magnificenza furono molti, i quali ne i loro magnifichi templi, & ampie loggie, & altri ſuperbi edificij publici infinite ne conſacrarono. Et andò tanto oltre la coſa, & a tanto honore ſe le recarono, (potendo ciò che voleuano i prencipi Romani, & i poſſenti Cittadini) che in brieue tutta la Grecia, & l’Aſia, & altre parti del mondo ne furono ſpogliate, & Roma non ſolo in publico, ma in priuato ancora ſe ne riueſtì, & ſe ne adornò, durando questa sfrenata voglia molto, & molte etadi, & molti Imperadori ſe ne abbellirono. Et come questo auuenne nelle coſe dipinte, coſi & molto piu nelle ſtatue di bronzo, & di marmo, delle quali à Roma ne fu portato d’altronde, & ne fu fatto ſi gran numero, che ſi teneua per certo, che vi fuſſe piu ſtatue, che huomini: delle arti delle quali, e de’ maeſtri piu nobili di eſſe, è tẽpo homai, che come habbiamo fatto de’ pittori, & delle pitture, coſi anco alcune coſe ne diciamo, quanto però pare, che al nostro proponimento ſi conuenga. Et però che egli pare, che il ritrarre di terra ſia comune a molte arti non ſi potendo coſi be



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