Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/93

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GIOVAMBATISTA ADRIANI.

le, che queſto viene a dire Batraco, e quel Sauro. Oltre a queſti nominati di ſopra furono alcuni che studiarono in fare nella arte coſe piccolißime. infra i quali Mirmecide vno ſcultore coſi chiamato fece vn carro con quattro cauagli, e con la guida d’eßi ſi piccioli che una moſca con l’ale gli harebbe potuto coprire. e Callicrate, da cui le gambe delle ſcolpite formiche, e l’altre membra a pena che ſi poteßero uedere. Potrebbeſi oltre a queſti detti ancora aggiugnere molti altri i quali hebbero alcuno nome. ma pero che ci pare hauerne raccolti tanti che bastino finiremo in q(ue)ſti. maßimamente eſſendo stato nostro intendimento raccontare i piu honorati, e famoſi, e l’opere d’eßi piu perfette. e questi, come diſopra de pittori ſi diſſe, furono per lo piu Greci che auenga che i Toſcani a tempi molto antichi fuſſero di qualche nome in queſte arti, e di loro maestria ſi vedeſſero molte statue nondimeno a giudizio di ciaſcuno i Greci ne hebbero il vanto per la bonta, e uirtu delle loro figure, e per il numero grande d’eſſe, e degli artefici, i quali studioſamente ſi sforzarono non ſolamente per il premio che eßi ne traeuano che era grandiſſimo (contendendo infra di loro i comuni, e le città con molta ambizione di hauere a preſſo di loro le piu belle, e le migliori opere che tali arti poteſſero fare) ma molto piu per gloria di tal nome. per cagione della quale eßi talmente faticarono, che dopo vna infinità di ſecoli e dopo molte rouine della Grecia ancora ne dura il nome, auenga che l’opere d’eßi, o ſieno in tutto perdute, o piu non ſi riconoſchino: percioche le pitture come coſa fatta in materia, la quale ageuolmente, o da ſe ſi corrompe, o daltronde riceue ogni ingiuria ſono ĩ tutto disfatte, e le ſtatue di brõzo, o da chi nõ conoſce la bõtà d’eſſe, o da chi nõ le stima hãno mutato forma, et i marmi oltre ad eſſere per le rouine che auuẽgano, mutãdoſi per il girar del cielo ogni coſa la maggior parte rotti, e ſepolti ſono anche ad arbitrio di chi piu puo ſtati ſouente qua, e la traportati, et i nomi degli artefici che erano in eßi perdutiſi, e mutatiſi, come aduenne ad infiniti, i quali la potẽza Romana daltrõde in lungo tẽpo portò a Roma. onde partẽdoſi poi Goſtãtino Imperadore, e traportãdo l’imperio in Grecia molte delle piu belle ſtatue ſeguendo l’imperio, e laſciãdo Italia in Grecia la dõde elle erano uenute ſe ne tornarono. e Goſtãtino ſteſſo, e li altri Imperadori poſcia delle Iſole, e delle cittadi della Grecia ſcelſero le migliori, e come ſi truoua ſcritto il ſeggio ĩperiale ne adornarono. doue poi al tẽpo di Zenone Imp. per vn grandiß. incẽdio, il quale disfece la piu bella, e la miglior parte di Goſtãtinopoli molte ne furono guaſte. infra le quali fu q(ue)lla bella Venere da Gnido di Praßitele di cui diſopra facemo mẽtione. e q(ue)l marauiglioſo Gioue olimpico fatto ᵱ mano di Fidia, e molte altre nobili di marmo, e di brõzo. e fra li altri dãni ue ne fu uno grãdiß. che ui abruciò una libreria nella quale ſi dice che eran ragunati 120. migliaia di uolumi, e q(ue)ſto fu ĩtorno agli ãni della ſalute 466. e poi un’altra fiata forſe 70. anni dopo della medeſima città arſe un’altra parte piu nobile, doue medeſimamente s’era ridotto il fiore di coſi nobili arti. e coſi a Roma da barbari, et in Gostantinopoli dal fuoco fu ſpento il piu bello ſplendore che haueſſero cotali arti, la onde in quelle che ſono rimaſe, e che ſi veggiono in Roma, & altroue riconoſcerui il maestro, credo che ſia coſa malageuolißima eſſendo ſtato in arbitrio di ciaſcuno porui il nome di queſto, o di quello. Auuenga