Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/95

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LETTERA DI M.

quale honore come noi dicemo poco fa daua primieramente il comune. poi cominciando l’ambizione acreſcere fu dato anco da priuati, e da comuni foreſtieri a queſto, & a quel Cittadino, o per benefizio riceuuto, o per hauerlo amico, e maßimamente lo faceuano gli humili, e baßi amici in uerſo i piu potenti, e maggiori. & andò tanto oltre la coſa che in brieue ſpazio le piazze i tẽpli, e le loggie ne furono tutte ripiene. E non ſolo fiorirono queſte arti nel tempo che i Greci in mare, & in terra molto poterono appreſſo a quella natione, ma poi molti ſecoli dopo che hebbero perduto l’Imperio al tempo degli Imperadori Romani alcune uolte riſorſero, che in Roma ſi vede ancora l’arco di Settimio ornato di molte belle figure, e molte altre opere egregie, delle quali non ſi ſanno i maestri eſſendoſene perduta la memoria. ma non estimo gia che queſte cotali ſieno da aguagliare a quelle, che ne i tempi che i Greci cotanto ci studiarono furono fatte. apreſſo i quali furono in oltre alcuni, i quali hebbero gran nome nel lauorare in argento di ſcarpello. l’opere de i quali, e per la materia, laquale ageuolmente muta forma, e che l’uſo in poco ſpazio logora non ſi conduſſero molto oltre, e nondimeno ne ſono chiari alcuni artefici. de nomi de quali brieuemente faremo mentione per finire vna volta quello che voi hauete voluto che io facci; nella quale arte fra i primi fu molto celebrato Mentore. ilquale lauoraua di ſottilißimo lauoro vaſi d’argento, & tazze da bere, & ogni altra ſorte di vaſellamento che ſi adoperaua ne ſacrificij, & erano tenuti questi lauori, & ne templi, e nelle caſe de nobili huomini molto cari, dopo coſtui nella medeſima arte hebbero gran nome uno Acragante, vno Boeto, & un’altro chiamato Mys. de i quali nella Iſola di Rodi ſi uedeuano per i templi in uaſi ſacri molto belle opere, e di q̃l Boeto ſpetialmẽte Cẽtauri, e Bacche fatti con lo ſcarpello in Hidrie, & in altri vaſi molti begli: e di quello vltimo un Cupido, & uno Sileno di marauiglioſa bellezza. dopo costoro fu molto chiaro il nome d’uno Antipatro: ilquale ſopra una tazza fece vn Satiro grauato dal ſonno tanto proprio che ben ſi poteua dire che piu preſto velo haueſſe ſu posto che uelo haueſſe con lo ſcarpello ſcolpito. furono anco di qualche nome uno Tauriſco da Cizico, uno Ariſtone, vno Onico, & uno Ecateo, & alcuni altri, e poi a tempi piu oltre di Pompeo il grande un Praßitele, & un Ledo da Efeſo: il quale ritraeua di minutißimo lauoro huomini armati, e battaglie molto bene. Fu anco in gran nome vn Zopiro, ilquale haueua in due tazze ritratto il giudizio di Oreste nello Ariopago. fu anco chiaro vn Pitea, ilquale haueua commeſſo in vn vaſo due figurette l’una di Vliſſe, e l’altra di Diomede quando in Troia inſieme furarono la ſtatua di Pallade. ma queſti lauori erano di tanta ſottigliezza, che in breue il bello d’eßi ſene conſumaua, & erano poi in pregio piu per il nome degli artefici che li haueuano fatti che per virtu, o per eccellẽza che ſi ſcorgeße nelle figure: delle quali poi apena ſe ne poteſſe ritrarre l’eſemplo. ma questa, e l’altre arti nobili, delle quali noi habbiamo diſopra piu che non penſauamo di douer fare ragionato l’età preſente, e due, o tre altre diſopra hanno talmente tornato in luce che io non credo che ci biſogni deſiderare l’antiche per prenderne diletto, & admirarle però che ſono stati tali i maeſtri di queſte arti, e per lo piu i Toſcani, e ſpe



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