Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/147

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e la bell’aria delle teste facevano piacere l’opere sue; tenne sempre il medesimo modo di fare e la medesima maniera che lo fece essere in pregio mentre che visse. Ma lasciando da canto il far memoria de’ quadri e de’ ritratti che fece stando in bottega di Ridolfo, che parte furono mandati di fuori e parte servirono la città, dirò solamente di quelle che fece quando fu più tosto amico e concorrente di esso Ridolfo che discepolo; e di quelle che fece essendo tanto amico d’Andrea del Sarto, che niuna cosa aveva più cara che vedere quell’uomo in bottega sua, per imparare da lui, mostrargli le sue cose e pigliarne parere, per fuggire i diffetti e gl’errori in che incorrono molte volte coloro che non mostrano a nessuno dell’arte quello che fanno; i quali, troppo fidandosi del proprio giudizio, vogliono anzi essere biasimati dall’universale, fatte che sono l’opere, che corregerle mediante gl’avvertimenti degl’amorevoli amici. Fece fra le prime cose Domenico un bellissimo quadro di Nostra Donna a Messer Agnolo della Stufa, che l’ha alla sua badia di Capalona nel contado d’Arezzo e lo tiene carissimo, per essere stato condotto con molta diligenza e bellissimo colorito. Dipinse un altro quadro di Nostra Donna, non meno bello che questo, a Messer Agnolo Niccolini, oggi arcivescovo di Pisa e cardinale, il quale l’ha nelle sue case a Fiorenza al Canto de’ Pazzi. E parimente un altro di simile grandezza e bontà, che è oggi appresso Filippo dell’Antella in Fiorenza. In un altro, che è grande circa tre braccia, fece Domenico una Nostra Donna intera col Putto fra le ginocchia, un San Giovannino et un’altra testa; il qual quadro, che è tenuto delle migliori opere che facesse, non si potendo vedere il più dolce colorito, è oggi appresso Messer Filippo Spini, tesauriere dell’illustrissimo Prencipe di Fiorenza magnifico gentiluomo e che molto si diletta delle cose di pittura. Fra’ molti ritratti che Domenico fece di naturale, che tutti sono belli e molto somigliano, quello è bellissimo che fece di monsignore Messer Piero Carnesecchi allora bellissimo giovinetto, al quale fece anco alcuni altri quadri tutti belli e condotti con molta diligenza. Ritrasse anco in un quadro la Barbara Fiorentina in quel tempo famosa, bellissima cortigiana e molto amata da molti non meno che per la bellezza, per le sue buone creanze e particolarmente per essere bonissima musica e cantare divinamente. Ma la migliore opera che mai condusse Domenico fu un quadro grande, dove fece quanto il vivo una Nostra Donna con alcuni Angeli e putti et un San Bernardo che scrive; il qual quadro è oggi appresso Giovangualberto del Giocondo e Messer Niccolò suo fratello, canonico di San Lorenzo di Firenze. Fece il medesimo molti altri quadri che sono per le case de’ cittadini e particolarmente alcuni dove si vede la testa di Cleopatra, che si fa mordere da un aspide la poppa; et altri dove è Lucrezia romana, che si uccide con un pugnale. Sono anco di mano del medesimo alcuni ritratti di naturale e quadri molto belli alla porta a Pinti in casa di Giulio Scali, uomo non meno di bellissimo giudizio nelle cose delle nostre arti che in tutte l’altre migliori e più lodate professioni. Lavorò Domenico a Francesco del Giocondo, in una tavola per la sua capella nella tribuna maggiore della chiesa de’ Servi in Fiorenza, un San Francesco che riceve le stimmate; la quale opera è molto dolce di colorito e morbidezza e lavorata con molta diligenza. E nella chiesa di Cestello